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La quarta Commissione consiliare, presieduta da Luigi Bradascio (Pp), ha avviato oggi la discussione sulla proposta di legge (primo firmatario il consigliere Pace del Gruppo misto) che detta misure di sostegno sociale alla maternità e alla natalità. 

«Uno strumento legislativo – ha detto Pace – che non ha natura ideologica (il riferimento è alla legge 194/78) e mira a tutelare e sostenere la maternità con un aiuto concreto alle tante donne che trovandosi in difficoltà economica si vedono costrette a rinunciare al proprio bambino». 

Facendo riferimento alla relazione del ministero della Salute sull’attuazione della legge contenente norme per la tutela sociale della maternità e per l’interruzione volontaria di gravidanza (L.194/78) del 13 settembre 2013, che fa rilevare un incremento di aborti in Basilicata, dato in controtendenza con il resto d’Italia, Pace ha sottolineato che «tra le cause d’incremento d’interruzione della gravidanza nella nostra regione vi sia proprio l’incidenza delle condizioni disagiate delle nostre comunità». 

L’articolato normativo, sottoscritto anche dai consiglieri Bradascio (Pp), Spada, Robortella e Polese (Pd), Galante (Ri), Mollica (Udc), Napoli (Pdl-Fi), Rosa (Lb-Fdi) e Leggieri (M5s), prevede che la Regione Basilicata attinga le risorse da un fondo appositamente costituito, per concedere un contributo mensile di 250,00 euro per la durata di diciotto mensilità, suddivise tra il periodo precedente il parto e quello successivo alla nascita del bambino, alle gestanti residenti in Basilicata che decidano di rinunciare all’interruzione volontaria di gravidanza. 

L’organismo consiliare, dopo aver acquisito diverse riflessioni e suggerimenti da parte dei consiglieri intervenuti nel dibattito (Romaniello, Galante, Napoli, Mollica, Pietrantuono e Spada), ha deciso di approfondire ulteriormente la materia nelle prossime sedute.

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