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PRAIA A MARE (CS) – Rischiano il licenziamento ma ora anche il processo i 57 operatori sanitari del Centro di assistenza primaria territoriale di Praia a Mare coinvolti nell’inchiesta contro l’assenteismo. I finanzieri della tenenza di Scalea stanno eseguendo le notifiche degli avvisi di chiusura indagini relativi all’operazione “Striscia”, effettuata l’11 luglio scorso  (LEGGI IL SERVIZIO SUL BLITZ).

Le persone coinvolte, tutte dipendenti dell’ex ospedale e attuale presidio sanitario sono indagate per truffa, per aver attestato falsamente la loro presenza in servizio timbrando, o facendosi timbrare da altri, il badge personale. Il raggiro è stato scoperto con l’installazione di una telecamera nascosta nei pressi della macchinetta obliteratrice ed il successivo confronto delle immagini con gli elenchi delle timbrature giornaliere. Nei 31 giorni di monitoraggio, sono stati registrati oltre 10.000 filmati e rilevate 136 anomalie. 
Le attività d’indagine svolte dai finanzieri, coordinati dal procuratore della Repubblica presso il tribunale di Paola, Bruno Giordano, hanno permesso di documentare l’esistenza di un’organizzazione consolidata che ha fatto indignare gli utenti del servizio pubblico. Ogni persona coinvolta, infatti, timbrava fino a dieci altri cartellini dei colleghi e il meccanismo a rotazione permetteva di alternarsi nelle assenze dal posto di lavoro. Una truffa che ha coinvolto quasi i due terzi dei dipendenti del distretto ospedaliero. 
All’indomani del blitz, la direzione generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, ha dato mandato al direttore amministrativo e all’ufficio legale per valutare contro le persone coinvolte nella truffa i provvedimenti da adottare, che possono arrivare fino al licenziamento (LEGGI L’ARTICOLO)
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