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MATERA – «Una occasione per formare concretamente una coscienza di patrimoni culturali in comunicazione  fra loro».

E’ la definizione del prof. Francesco Sportelli, coordinatore del corso di laurea in beni culturali e responsabile della gestione della convenzione con l’Università di Firenze.

Il protocollo fra i due atenei, il primo di questo genere in tutta Italia,  è stato presentato ieri nell’aula Sassu di Matera, in questo caso luogo non solo ideale ma anche contestuale. L’accordo infatti prevede che vengano attivati annualmente insegnamenti  legati a quattro percorsi: archeologia, storia dell’arte e storia. Gli stessi  corsi di laurea che si tengono anche all’università di Firenze. In questo caso, come in una forma di Erasmus che si sviluppa all’interno del territorio italiano, gli studenti del II e III anno potranno frequentare lezioni e svolgere esami per un periodo compreso tra sei mesi e un anno a Firenze e viceversa. L’Unibas inoltre si appresta ad approvare una borsa di studio per i più meritevoli in grado di consentirne il soggiorno nel capoluogo fiorentino.

Presto, ha annunciato il Rettore Mario Fiorentino, all’offerta formativa verrà aggiunto anche il corso di laurea in architettura.

«Si tratta di una opportunità che verrà offerta agli studenti per entrare in una rete di qualità – ha precisato aprendo la conferenza stampa – che favorisce gli interscambi anche di docenti e ricercatori».

Le due città, entrambe  patrimonio dell’Unesco approfondiscono dunque un contatto accademico qualificato che si inserisce nelle politiche di valorizzazione delle rispettive risorse.

«Sin dall’inizio – ha ricordato il prof. Ferdinando Mirizzi, direttore del Dicem – abbiamo puntato sulle sinergie con altre università.

Si tratta di un tipo di accordo che proprio perchè non ha precedenti perchè offre scambio di docenti e studenti che potrebbe diventare un modello ed è in questo spirito che abbiamo lavorato con i colleghi fiorentini,  individuando  punti in contatto a cominciare dalle caratteristiche delle due città di cultura con notevoli analogie pur con le rispettive differenze.

L’altro aspetto importante di questo accordo- ha aggiunto Mirizzi –  riguarda i due corsi triennali paralleli che si svolgeranno in entrambe le città. L’intesa è significativa anche perchè si rivolge al settore della ricerca». A conferma dell’attenzione lucana e toscana per i rispettivi patrimoni, Mirizzi ha annunciato che dal 19 al 21 giugno Matera ospiterà  un convegno di antropologia promosso dal Dicem.

I particolari dell’intesa avviata fra l’Unibas e l’università di Firenze sono stati illustrati dal prof. Francesco Sportelli: «L’idea di questo accordo interuniversitaria, nato dal Rettore Fiorentino, era stata accolta inizialmente con curiosità.

Il cuore di questo accordo è composto da due anime – ha aggiunto – la prima è quella della ricerca con lo scambio fra docenti e fra progetti.

L’altro aspetto riguarda il fatto che i ragazzi potranno partire per Firenze già dal II e III anno. E siccome non si tratta di una città conveniente dal punto di vista economico, l’università di Basilicata si impegna a riconoscere una borsa di studio per gli studenti più meritevoli.

E’ un passo – ha aggiunto -che  apre le porte della nostra università. Il punto che ci fa onore, comunque, è che una università di così lunga e prestigiosa tradizione preveda già che due docenti a convenzione appena firmata decidano di spostarsi, come alcuni studenti già pronti a partire. Questa convenzione dimostra che non ci devono essere blindature, il mondo è aperto e globalizzato.

Noi non siamo proprietari dei nostri beni culturali ma  tutti siamo padroni di tutto».

Pur non presente alla conferenza stampa a Matera il Rettore dell’Università di Firenze, Alberto Tesi ha commentato in una nota il senso dell’accordo: «Questa importante convenzione riguarderà un’attività formativa congiunta destinata agli studenti di un corso di studi che può assolvere un ruolo di notevolissimo rilievo nella realtà culturale ed economia del nostro Paese.

L’accordo –  ha aggiunto il Rettore Tesi – prevede il futuro coinvolgimento dei due atenei in progetti di ricerca relativi al settore dei beni artistici, archeologici, archivistici, librari e costituisce anche una risposta alla situazione della formazione universitaria che, a causa della riduzione dei finanziamenti, appare sempre più esposta a un processo di inevitabile depauperamento».

a.ciervo@luedi.it

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