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“La “sofferenza” di famiglie e piccole imprese lucane sul fronte fiscale trova un’autorevole conferma dal Rapporto della Cgia di Mestre che calcola per la Basilicata un incremento percentuale di riscossioni nel rapporto 2009-2010 da parte di Equitalia che colloca la nostra regione tra Molise (più 25%) e Puglia (più 19%). E Se persino il Ministro Tremonti ammette che il sistema delle cosiddette ganasce fiscali è diventato insopportabile ed insieme al sistema degli interessi passivi addebitati sta mettendo in ginocchio cittadini e microimprese, specie al Sud, mi convince sempre di più la strada scelta dal sindaco di Bari Michele Emiliano di rinunciare al ricorso di concessionarie per la riscossione dei tributi comunal i facendo in proprio con gli uffici del Comune che dimostrano di essere più vicini ai problemi del cittadino-utente”. A sostenerlo è il vice presidente del Consiglio Regionale Antonio Autilio (IdV), sottolineando che “l’impegno del Ministro Tremonti per «un sistema fiscale più vicino alla condizione reale di tanti cittadini» non può essere un auspicio o un annuncio ma richiede misure ed azioni urgenti come quelle decise per la Puglia e la Basilicata nelle scorse settimana da Equitalia, Agenzia delle Entrate ed Inps a favore della rateizzazione dei debiti maturati dai titolari di aziende agricole in particolare localizzate nel Metapontino, dove l’alluvione del primo marzo ha prodotto danni ingenti e in alcuni casi l’impossibilità a riprendere l’attività produttiva. Ma ritengo che in una situazione di crescente disagio sociale per le famiglie e di acuta crisi per le piccole e medie aziende; -continua Autilio – la rateizzazione non sia più sufficiente in quanto rappresenti solo un provvedimento tampone. E’ di fatti la stessa Equitalia, nell’ultima direttiva dedicata al tema, a sottolineare la crescita dei contribuenti in difficoltà: molti cittadini si lamentano per le innumerevoli cartelle i cui debiti non andrebbero riscossi e che la stessa Equitalia comunque emana, costringendo l’utente a code interminabili presso gli uffici competenti. In molti pagano senza avere reale cognizione della reale tipologia del debito, lamentando anche scarsa trasparenza dell’ente. La cosa paradossale – come sottolinea la conclusione dello studio della Cgia di Mestre – è che lo Stato è diventato in questi ultimi anni sempre più efficiente, severo ed inflessibile quando deve recuperare le sue spettanze, ma è il peggiore pagatore d’Europa quando deve liquidare i propri fornitori. E’ evidente che in tutto questo c’è qualcosa che non va. C’è bisogno pertanto di una misura che venga incontro alle famiglie a maggiore disagio con p ersone in cassa integrazione, disoccupati, familiari disabili ed anziani. Per le imprese il Protocollo d’intesa per la certificazione e la cessione dei crediti del sistema regionale siglato nei giorni scorsi – continua Autilio – è un primo passo perchè consentirà alle imprese private di ottenere la liquidazione delle spettanze direttamente dal sistema bancario, offrendo ossigeno finanziario per far fronte a situazioni debitorie anche pesanti, mentre un tavolo di monitoraggio permanete vigilerà sull’applicabilità del protocollo stesso. E’ comunque indispensabile un provvedimento del Governo che introduca modifiche sulle ganasce fiscali e sull’anatocismo e si concretizzi in Parlamento in occasione dell’approvazione del disegno di legge sviluppo approvato dal Governo perché la battaglia per il recupero dell’evasione fiscale e contributiva è tutt’altra cosa dall’atteggiamento vessatori o contro famiglie e piccoli imprenditori”.

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