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BALVANO – Un legame importante tra la Basilicata, in particolare l’area del Marmo Platano Melandro e Balvano, e Michele Ferrero, proprietario dell’omonimo gruppo scomparso nella giornata di sabato a Montecarlo, dopo un lungo periodo di malattia. Lui che volle uno dei quattro stabilimenti della Ferrero a Balvano, dopo il terremoto del 1980, «per dare lavoro, sollievo e speranza» ad una terra duramente colpita. Lui che ha costruito una delle più grandi multinazionali al mondo senza mai rilasciare un’intervista a qualche giornale o senza farsi mai fotografare. Basti pensare che tutti pubblicano foto ormai datate qualche decennio fa. Non amava farsi vedere in pubblico, una persona riservata. L’ultima volta è stato visto nella Cattedrale di Alba nel 2011, per l’ultimo saluto al figlio Pietro, morto per un malore in Sudafrica.
Il sindaco di Balvano, Costantino Di Carlo, parteciperà ai funerali ad Alba, in Piemonte. Queste le sue prime parole dopo la notizia: «il signor Michele Ferrero, unitamente alla famiglia, ha costituito un esempio, per la verità sempre più raro, di imprenditore capace di garantire un’alta tenuta dei suoi prodotti sul mercato, elevati standard di produttività e condizioni di lavoro esemplari per i dipendenti, con crescenti misure innovative rivolte all’impiego del tempo libero e all’accesso ai consumi».
Nato il 26 aprile del 1925, è stato lui l’artefice dello sviluppo della Ferrero, azienda fondata nel 1946 dal padre, Pietro. La Ferrero è presente in 53 nazioni, con oltre 34 mila collaboratori e ben 20 stabilimenti produttivi, che si aggiungono a 9 aziende agricole. E dal volere di Michele Ferrero è nata anche la “Fondazione Ferrero”, 32 anni fa, per occuparsi di iniziative artistiche e culturali.
Cittadino onorario della nostra terra, di Balvano: infatti domenica 9 marzo 2014, con una cerimonia emozionante, venne conferita la cittadinanza onoraria al “Signor Michele”, che per ovvi motivi di salute non era presente. Per l’occasione erano presenti il direttore generale Alessandro Scarsella, e il dirigente del personale, Andrea Nappo, e Michele Ferrero prese carta e penna per scrivere ed inviare una bellissima lettera alla comunità.
Lo stabilimento di Balvano oggi dà lavoro ad oltre 300 persone. Famiglia Ferrero che ha voluto Balvano anche negli spot pubblicitari sul grande schermo, come per esempio in quello pubblicato il 28 gennaio 2014, dove i protagonisti sono tre dipendenti di Balvano: Vito, Giuseppe e Bonifacio. Non solo spot, ma anche sul sito ufficiale della Ferrero c’è Balvano, con una foto ed una stupenda frase: «Questa storia inizia a Balvano, un luogo dove la cura e la dedizione delle persone rispecchiano una vera passione per il proprio lavoro».
«L’azienda –ha continuato Di Carlo- si è caratterizzata negli anni, non solo per la serietà con cui ha operato nel mondo della produzione, investendo nella qualità di prodotto e di processo, ma anche per l’attenzione rivolta ai propri dipendenti, mettendo a punto nuove misure di welfare aziendale sempre a passo con i tempi. Così, anche negli ultimi anni di recessione economica e di sradicamento del welfare state, in controtendenza con tante altre esperienze industriali, con coraggio, fantasia, generosità ha perseverato nella riproposizione di un’organizzazione di fabbrica fondata sulla qualità e attenta, in primo luogo, alle esigenze dei propri dipendenti, promuovendo così un modello di sviluppo compatibile con il processo di crescita degli attori coinvolti».
Di Carlo ritorna poi sulla cittadinanza onoraria conferitagli l’anno scorso: «la Comunità di Balvano è orgogliosa di avere fra i propri concittadini un Signore della intelligenza e della sensibilità di Michele Ferrero. Ricordo con altrettanta commozione la lettera autografa che ha rivolto al Consiglio Comunale di Balvano ed alla mia comunità in quella occasione, per la profondità d’animo, la dolcezza, l’intelligenza».
Oltre a partecipare ai funerali ad Alba, Di Carlo ha fatto sapere che Balvano ricorderà, d’accordo con l’azienda, «quest’uomo preziosissimo».

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