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di Pietro Scognamiglio

C’è un ventricolo rossoblu nel cuore del Pergocrema, che batte in testa al girone B di Prima Divisione. Due ex capitani del Potenza, Cuomo e Lolaico, quest’ultimo potentino purosangue. In più Roberto Delgado, l’eroe di Benevento, mica uno qualsiasi. Il successo casalingo di ieri sera nel turno infrasettimanale contro il Siracusa ha consacrato la squadra di Fabio Brini, lepre delle prime giornate di un campionato condizionato dalle penalizzazioni. E’ finta 2-0, gol di Guidetti e Romondini, due pirati della categoria. Tre punti in cassaforte e altri due guadagnati sulla vera grande favorita di quel girone, la Cremonese, fermata a Trapani sullo 0-0 ma soprattutto rallentata dai 6 punti di penalizzazione per lo sciagurato Paoloni. Stando ai risultati del campo, la classifica direbbe Pergocrema 18, Cremonese 17. Il più importante centro della provincia (Crema) e il capoluogo, divisi solo da quaranta chilometri in un derby d’alta quota forse inimmaginabile ad inizio stagione. A Cremona, fra l’altro, c’è Ciccio Dettori, parcheggiato dal Chievo a sud della Lombardia e rimasto ieri in panchina per ragioni di turn-over. Peppe Lolaico è stato il primo a trasferirsi a Crema, era il mercato di gennaio 2010. Se n’è andato appena in tempo, prima che il Potenza esplodesse. Nell’ultima estate, fresco di matrimonio, avrebbe voluto avvicinarsi a cas. Invece è ancora lì, titolare indiscusso della corsia di destra nella difesa a quattro di Brini, costretto ieri a lasciarlo ai box per delle noie muscolari. Innegabilmente Lolaico avrà messo una buona parola per farsi raggiungere da due vecchi compagni: Gigi Cuomo (a Potenza dal 2007 al 2009) nella sua carriera non era mai salito così a nord. Reduce dalla retrocessione della scorsa primavera con la Paganese di Eziolino Capuano, adesso forma con il senegalese Doudou (altra vecchia conoscenza del Viviani) una coppia centrale esperta e affidabile. Nel Pergo edizione 2010-’11 è transitato anche Fabrizio Di Bella, oggi a Piacenza. La colonia è completata da Roberto Delgado, che Brini non considera titolarissimo ma comunque butta spesso in campo dalla panchina come scheggia impazzita. L’italospagnolo è tornato in Italia dopo l’esperienza in Romania, prima al Vaslui, poi all’Universitatea Cluj. Qualche gol, la soddisfazione di giocare in una serie A ma anche la consapevolezza di ritrovarsi nella periferia dell’Europa calcistica. In Italia si sta meglio. Anche dall’altro girone, in ogni caso, arrivano soddisfazioni: battendo il Taranto allo Iacovone davanti ad ottomila spettatori (0-1, Litteri) la Ternana di Raffaele Nolè è passata in testa e vuole rimanerci più a lungo possibile. Per l’attaccante potentino già 3 gol in 7 partite e una media voto tra le più alte nel suo ruolo.

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