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La produzione industriale, in Basilicata, continua a diminuire nel primo semestre del 2011 (fatta eccezione per il settore meccanico), con un calo del 2,4 per cento – anche se inferiore al dato del 2010 (-4,8 per cento) – e rallenta anche la domanda interna (-4,2 per cento le vendite al dettaglio, in particolare per i piccoli esercizi): sul versante occupazionale si registra però un aumento dell’occupazione del 2,7 per cento, a fronte di una crescita della cassa integrazione (15,1 per cento).

I dati emergono dal rapporto «Economie regionali: l’economia della Basilicata» realizzato dalla Banca d’Italia e presentato questa mattina a Potenza.
Quello meccanico resta il settore di maggiore incisività in Basilicata, nel bene e nel male: alla vendita di auto si deve l’aumento complessivo dell’export (12,1 per cento rispetto al 17,3 per cento del Sud, con il mobile imbottito che segna invece un -5,9 per cento), e anche l’andamento della cassa integrazione (15,1 per cento). Il dato Istat sull’aumento dell’occupazione, però, «dovrà essere valutato con gli andamenti dell’intero anno, e non su un semestre – è stato spiegato – poichè la percentuale, anche se positiva, potrebbe essere influenzata da diversi fattori in una regione dai piccoli numeri». In questo quadro, diminuiscono i prestiti bancari alle famiglie, che comprano sempre meno e utilizzano i fondi per l’acquisto delle abitazioni più che per i beni e i servizi: il prezzo delle case è diminuito del 2,4 per cento, in relazione a una diminuzione delle compravendite del 12,5 per cento. Dal lato delle imprese, il saldo tra aperture e chiusure di aziende è negativo (-1,5 per cento), e aumentano i prestiti bancari agli imprenditori (3,7 per cento, con un aumento dei tassi anche fino al sei per cento). Se il metalmeccanico cresce, il settore edile si contraddistingue invece per una diminuzione degli importi degli appalti (da 150 a 112 milioni di euro) rispetto a un aumento delle gare (da 139 a 179 nei primi sei mesi dell’anno).

Il 2011 è quindi un anno segnato «da un clima di sfiducia delle imprese», secondo il direttore della filiale potentina di Bankitalia, Giancarlo Fasano, con una diminuzione del fatturato “registrata dal 50 per cento degli imprenditori» e “un’ipotesi di ricavi che resta stabile per il prossimo periodo», lasciando quindi spazio a una poca propensione a nuovi investimenti.

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