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«E’ una sentenza esemplare e per Danilo Restivo è arrivata la resa dei conti». Così Giuliana Scarpetta (in foto), legale della famiglia Claps, ha commentato il verdetto che il tribunale inglese ha emesso nel processo per l’omicidio di Haether Barnett, la sarta vicina di casa di Restivo uccisa il 12 novembre 2002.

Un delitto che secondo il legale dei Claps presenta molte analogie con l’omicidio di Elisa avvenuto il 12 settembre 1993 a Potenza. «Sono due omicidi fotocopia – dice Scarpetta – e Danilo Restivo è un serial killer, feticista. È metodico perchè uccide accoltellando le vittime alle spalle, tagliando capelli e abiti». Il 39enne ex studente di giurisprudenza ieri è stato rinviato a giudizio dal giudice delle udienze preliminari del tribunale di Salerno Elisabetta Boccassini, che ha accolto la richiesta del suo legale Mario Marinelli per il rito abbreviato. Una formula che consentirebbe in caso di condanna di evitare l’ergastolo.

«Se il giudice – spiega il legale dei Claps – dovesse ritenere che le aggravanti contestate non siano equivalenti alle diminuente del rito, anche in Italia potrebbe arrivare una condanna all’ergastolo». Restivo è convocato di fronte al giudice italiano per l’8 novembre prossimo ma la sua presenza non è scontata. «Gli inglesi si sono impegnati – aggiunge l’avvocato Scarpetta – a consegnarcelo al termine del processo e credo che rispetteranno questo accordo. Dopo, Restivo tornerebbe in Inghilterra a scontare l’ergastolo».

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