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POTENZA – La denuncia del Comune di Pisticci sull’inquinamento nell’alveo del fiume Basento non è passata inosservata. Perciò nei prossimi giorni l’Arpab avvierà una serie di verifiche per capire come stanno le cose.

Lo ha comunicato ieri mattina il dipartimento Ambiente della Regione che ha delegato i tecnici dell’Agenzia di via della Tecnica per i controlli che verranno effettuati negli stessi punti interessati dai prelievi disposti dall’amministrazione comunale.

A provocare l’allarme sono stati i dati del 30 agosto che hanno evidenziato un superamento della soglia di contaminazione consentita per i solfuri (1,0 mg/l) in tutti e 5 i punti di prelievo a monte e a valle degli scarichi dell’area industriale e degli impianti di  Tecnoparco: 1,9 (500 metri a monte scarico Tecnoparco); 1,2 (200 metri a valle scarico Tecnoparco); 1,8 (Ponte Basento Sp Pisticci – Pomarico); 2,0 (Ponte Basento C.da Torre Accio); 2,8 mg/l (Ponte Basento Ss 106).

Già a a luglio le acque del Basento non erano risultate conformi alla legge vicino al ponte lungo la strada Montalbano – Bernalda (Torre Accio) con una concentrazione di solfuri di 1,5 mg/l, ma dato che si era trattato di un caso isolato non gli era stata data molta importanza.

Tutt’altra storia quanto emerge dagli ultimi dati pubblicati sul sito del Comune di Pisticci che sulla scorta di una delibera del 2011 del consiglio comunale ha affidato l’attività di analisi alla Sca – Servizi consulenze analisi ambientali di Marconia con la direzione del chimico dottor Roberto D’Arienzo. Pertanto in Regione hanno disposto di «accertare la conformità delle acque superficiali alle norme vigenti» tornando sugli stessi punti ed effettuando nuove campionature, anche per verificare il dato del 27 settembre (sempre del Comune), che segna il rientro sotto soglia di tutti i paramentri.

Quello che invece per il momento -invece- dovrebbe restare fuori dall’ambito delle verifiche dell’Arpab è la condizione dei sedimenti presenti negli stessi punti di prelievo delle acque superficiali nell’area del territorio del comune. Anche questa in estate aveva destato una certa preoccupazione quando sono stati pubblicati i dati sulla presenza di composti organici, composti aromatici, idrocarburi policiclici aromatici, composti alifatici alogenati cancerogeni, composti alifatici clorurati non cancerogeni, metalli e specie metalliche. Un’anomalia era emersa nei campionamenti del mese di giugno, in relazione ai punti prelievo subito a valle dello scarico di Tecnoparco – zona industriale e successivo, ovvero in zona Ponte su Sp Pisticci – Pomarico, con valori di idrocarburi pesanti superiori alle prescrizioni di legge, pari a 50 mg/kg, e rispettivamente di 88,7 e 92,9 mg/kg. I dati delle analisi sui sedimenti, anche in relazione all’impennata di valori registrata a giugno, erano stati trasmessi il 13 agosto dal sindaco Di Trani al dipartimento Ambiente della Regione, all’Ufficio ambiente della Provincia, all’Arpab, al direttore del dipartimento prevenzione collettiva della salute umana dell’Asm ed al Consorzio Industriale di Matera. Ma da allora su questo non è arrivata nessuna risposta.

Sulla notizia dell’invio dei tecnici dell’Arpab a Pisticci sono intervenuti subito i gli ambientalisti dell’Ola, per cui si tratta ancora una volta di «un palleggiamento di responsabilità su un inquinamento divenuto insostenibile – denunciano gli ache rinvia sine die la rimozione delle cause del conclamato inquinamento del fiume Basento ad opera di scarichi industriali e civili anch’essi conclamati».

l.amato@luedi.it

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