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E’ passata qualche settimana dalla festa per il Santo Patrono. Come al solito si sono registrate polemiche su ambulanti e Parata, ma sembrava essere passato indenne da critiche – quest’anno – il Pranzo dei portatori. Ci sbagliavamo. A distanza di giorni ci ha scritto la madre di un ragazzo di 18 anni che, proprio mentre era a quel Pranzo, è stato colpito con violenza da uno dei tanti ospiti del Pranzo, in preda ai fumi dell’alcol. Pubblichiamo la lettera della mamma del ragazzo, che è soprattutto un appello. A dire un chiaro e inequivocabile “no”, dal prossimo anno, all’uso smodato di alcol nell’ambito di quella manifestazione.

 

di PAOLA FAGGIANO

DESIDERO esprimere tutto il mio sdegno per gli incresciosi episodi che ogni anno puntualmente si ripetono in occasione della festività del Santo Patrono.
In particolare mi riferisco al “Pranzo dei Portatori” – evento tutt’altro che religioso – che si svolge il 29 maggio di ogni anno, in cui comportamenti al limite dell’abuso sono all’ordine del giorno.
Quest’anno, in particolare, è stato per me drammatico, in quanto in occasione di tale evento mio figlio diciottenne è dovuto ricorrere alle cure dei sanitari, subendo una delicata operazione di ricostruzione maxillo facciale a causa di una frattura scomposta della mascella causata da un violento pugno sferrato da chi – in preda ai fumi dell’alcol – ha usato inaudita violenza.
Mi rivolgo, quindi, a tutti i genitori come me affinché venga abolita questa inutile sagra dove il divertimento equivale ad alzare il gomito e rovinare quel clima di festa molto sentito da tutta la comunità cittadina.
Non condivido assolutamente quelli che tentano di giustificare tale assurda usanza vestendola di devozione: andare ben oltre la mera connotazione religiosa, uscire fuori dagli schemi, esagerare nell’uso smodato dell’alcool, non significa legittimare comportamenti di qualche facinoroso che mettono a serio rischio la pubblica incolumità.
Lo spirito della festa è ben altro!!!! O si aspetta che scappi il morto per far sì che tale assurda manifestazione venga proibita.
Il mio vuole essere un invito a quanti come me hanno dei figli poco più che adolescenti che in futuro potrebbero trovarsi coinvolti in situazioni di estrema violenza come quella accaduta a danno di mio figlio.
È vero che il proibizionismo non porta ad alcun risultato educativo, ma abolire il pranzo dei Portatori è un semplice gesto di rispetto verso chi quotidianamente affronta con mille difficoltà il percorso educativo della prole per una società migliore.
Nell’esprimere un ringraziamento alle forze dell’ordine ivi presenti, che grazie al loro intervento hanno evitato danni ben più gravi, chiedo al prefetto, al sindaco e a sua eccellenza il vescovo – ciascuno per quanto di competenza – affinché si facciano portavoce di questo messaggio.

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