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E’ BASTATO un post su facebook per riaprire il caso della lottizzazione a Cristo La Gravinella ai margini del Parco della Murgia.

E riaprire di fatto la gestione urbanistica che ha caratterizzato negli ultimi anni la città di Matera.

A riaprire il caso attraverso i social network il consigliere comunale Angelo Cotugno che ha richiamato con una semplice foto i commenti più disparati che vanno da “orrore” a “vergognoso” per continuare poi con un’ulteriore battuta “come se la giunta del mattone è nata adesso”.

Un tenore, quello dei post del social network che testimonia la reazione dei cittadini decisamente arrabbiata.

Un vero e proprio spettacolo “avvilente” che non manca di scatenare nuove ed ulteriori reazioni indignate.

Angelo Cotugno che attraverso la foto ha scatenato oltre una trentina di commenti e diverse condivisioni spiega: «è un ennesimo esempio che risale indietro nel tempo di come sia governata la situazione urbanistica in questa città con un danno che appare evidente e la necessità di una diversa gestione e di diversi controlli.

Si conferma ancora una volta» attacca Cotugno nel suo commento che «le scelte di pianificazione in questa città le fanno i padroni del cemento ed è una situazione avvilente ed al tempo stesso evidente che riguarda un’area che è adiacente al Parco della Murgia».

Proprio dal Parco Murgia nell’ottobre del 2012 era arrivata una richiesta chiara di «sospensione di tale lottizzazione per i gravi effetti che comporta sull’ambiente circostante» come si leggeva in una nota del presidente Pellecchia proprio su Cristo La Gravinella.

Oggi la questione assume una valenza ed un impatto più ampio e rientra in un altro tipo di ragionamento che sempre dall’Ente Parco a suo tempo era partito nel senso «di accelerare nell’approvazione degli strumenti urbanistici, ormai da troppo tempo in fase di stallo, anche per poter mettere riparo a situazioni come quella della lottizzazione di Cristo la Gravinella che sono state determinate da una non particolare attenzione alle valenze e peculiarità naturali, storiche e culturali del nostro pregevole territorio».

Gli scempi visibili dalla Murgia che hanno un impatto evidente non generano ancora reazioni. Anche se bisognerebbe pensare, per il presente ed il futuro, a soluzioni per evitarne di nuovi. Per non ritrovarsi di fronte a situazioni e questioni che mettono a rischio il più importante patrimonio della città. Quello naturale.

p.quarto@luedi.it

 

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