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di PIERO QUARTOMATERA – NON è stata indolore la sconfitta casalinga della Bawer Matera contro Bisceglie. Non lo è stato per la classifica e anche per il colpo a livello morale incassato dalla squadra ma rischia di poter avere strascici ulteriori perchè le contestazioni del dopopartita, qualche eccesso di troppo di nervosismo e qualche gesto anche nella giornata di ieri che lascia alquanto a desiderare possono minare l’equilibrio complessivo di un gruppo che comunque è ancora in piena corsa per la salvezza diretta e che nella peggiore delle ipotesi rischia di ritrovarsi in una posizione invidiabile di play out.
E’ opportuno dunque ricostruire i fatti con qualche considerazione.
Partiamo dalla prestazione della squadra. Contro Bisceglie si è visto un pessimo Matera che non è mai stato in partita dal primo all’ultimo minuto, spento, abulico, nervoso, irriconoscibile e che, ad eccezione di qualche fiammata nel secondo quarto, ha rincorso per tutta la gara al di sopra dei dieci punti di scarto scatenando alla fine i fischi del pubblico materano e qualche eccesso più che condannabile nel postpartita. Detto che gli eccessi che vanno al di fuori della critica e della protesta civile non possono essere in alcun modo ammessi, va anche detto che i fischi alla squadra c’erano tutti vista la prestazione fornita e fanno il paio magari con altre situazioni nelle quali la squadra è uscita vincente e tra gli applausi dei tifosi. Quelle reazioni vanno circoscritte al momento singolo della partita e non generalizzate perchè ben diverso, come è ovvio sottolineare, è il quadro più generale nel quale Matera si trova.
Una squadra che è in piena lotta salvezza e che ha fatto il massimo andando finora anche al di là delle previsioni della vigilia perchè era data da molti commentatori tra le candidate alla retrocessione diretta e gode di un budget inferiore ad altre realtà. Motivi che costituiscono un dato oggettivo ed inoppugnabile ma che non devono diventare un alibi perchè oggi la Bawer si trova in una condizione diversa rispetto ad altre squadre e non può mollare nulla proprio sul più bello. Altro dato su cui riflettere è il rendimento complessivo della squadra che lontano dal PalaSassi trova quegli equilibri e quell’attenzione che non riesce a trovare in casa, forse e solo per motivi psicologici. Basti vedere il rendimento di Martone essenziale per le prestazioni e le vittorie di Massafra, Anagni e Latina, molto meno concreto in casa con Agrigento, Palestrina o Bisceglie. Ma si tratta solo di un esempio che mostra una squadra meno timorosa e forse più sciolta psicologicamente lontano dal PalaSassi. Segnali da capire e da interpretare ma che la Bawer deve essere in grado di controllare e gestire mentre il pubblico deve saper incanalare aiutando, come chiesto anche sabato da coach Ponticiello, la squadra.
E’ questa la necessaria sintesi di un momento delicato ma nel quale nessun si può permettere di rompere un giocattolo che finora ha funzionato nella maniera giusta pur tra qualche fuoripista imprevisto. Ricompattare il tutto sarà il ruolo a cui sarà chiamata nei prossimi giorni la società con la necessità di circoscrivere episodi, fatti e reazioni al contesto di un post-partita e di una gara malgiocata. Altre valutazioni e ragionamenti ci sarà tempo per farli, oggi sarebbero solo deleteri. La Bawer ha fatto molta strana e non può rompere il giocattolo per una scivolata sulla classica buccia di banana.

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