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La Regione Calabria mettera in campo 28 milioni di euro per la realizzazione del Piano integrato dei completamenti dei beni culturali. Il programma, che prevede 35 interventi distribuiti tra aree archeologiche, edifici di pregio e siti di archeologia industriale, è stato illustrato a Catanzaro dall’assessore regionale alla Cultura, Mario Caligiuri (nella foto).
«L’idea del piano – ha detto Caligiuri – fortemente sostenuta dal presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti è quella di valorizzare adeguatamente i beni culturali collegandoli strettamente all’economia dei luoghi attraverso un’azione mirata con una particolare attenzione a realtà dove c’è una forte presenza della criminalità organizzata come la locride e le Serre in modo da agire per la riaffermazione della legalità. Si tratta del più grande piano integrato fatto in Calabria e alla individuazione dei siti si è giunti in collaborazione con la Direzione regionale dei beni culturali. Gli interlocutori principali sono i comuni che dovranno presentare dei progetti rispondenti a standard tali da consentire il finanziamento e la realizzazione».
Altri 16 milioni di euro fanno riferimento a piani e progetti strategici che si inseriscono in questo ambito mentre per la gestione saranno disponibili dai 30 a i 35 milioni di euro. L’impatto occupazionale previsto è tra le 1.300 e le 1.500 unità tra diretto e indotto.
Anche il presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti ha voluto commentare la conferenza sulla programmazione della Giunta Regionale dei fondi sui beni culturali: «Con un investimento di quasi 28 milioni di euro stiamo creando possibilità lavorative, dirette e indirette, per oltre 1.200 persone». Scopelliti ha proseguito sostenendo che «i beni culturali e la cultura per la prima volta vengono posti al centro dello sviluppo economico e sociale della Calabria. La programmazione che questa mattina abbiamo presentato rappresenta il più significativo intervento mai realizzato negli ultimi quarant’anni con fondi diretti della regione, concentrando le risorse in aree strategiche e integrando gli interventi con quelli già in corso da parte del Ministero».

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