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BERNALDA – Anziano, incensurato e celibe, insospettabile ex dipendente di un ente pubblico, ma molto esperto di informatica e con il brutto vizio della pedopornografia.
E’ questo l’identikit dell’uomo arrestato dalla Polizia postale di Matera nella sua abitazione di Bernalda, mentre giocava al solitario di Windows ma contemporaneamente scaricava quantità industriali di video e foto con esplicite scene di sesso e violenza su minori. Una pratica aberrante e illegale, che l’insospettabile pensionato portava avanti da almeno tre anni, da quando per puro caso, come lui stesso ha ammesso agli agenti, aveva scaricato un filmato pedo in mezzo ai più comuni video hard che circolano in rete.
Da quel giorno è scattata la sua passione perversa per i filmini a luci rosse con bimbi spesso in tenera età, tanto da scaricare prevalentemente quelli.
I risultati della brillante operazione internazionale di intelligence, condotta dalla Polizia postale di Matera, sono stati presentati ieri mattina, nel corso di una conferenza stampa, dall’ispettore superiore Filippo Squicciarini, con gli assistenti capo Antonio Elettrico, Rosa Carella e Antonio Montano, alla presenza della dirigente della Questura Luisa Fasano.
Tutto è partito da un file scaricato accidentalmente da un utente che lo ha segnalato alla Polizia postale materana. Gli agenti hanno individuato la traccia di questo file pedopornografico, ricostruendone i giri fino ad arrivare circa un anno fa al pensionato bernaldese. Da lì è partito il monitoraggio continuo sull’indirizzo Ip dell’uomo, che ovviamente ha continuato a scaricare altro materiale illecito, finchè gli agenti non hanno bussato a casa sua con un mandato di perquisizione per la sola detenzione di materiale pornografico illegale (articolo 600 quater del Codice penale). Ma, una volta entrati nell’abitazione, gli agenti sono rimasti sconcertati dalla quantità di materiale rinvenuto e dalla flagranza del reato, perché l’uomo stava scaricando contemporaneamente tramite Emule e Bit Torrent (due noti programmi peer to peer) circa 31 film, di cui oltre la metà pedopornografici. Quindi, su disposizione del Gip, Rosa Bia, che ha accolto la richiesta del pm, Annunziata Cazzetta, hanno proceduto con la misura degli arresti domiciliari, visto l’uso e lo scambio del materiale prelevato in rete, un altro reato grave sanzionato dall’articolo 600 ter del Codice penale.
All’arrivo degli agenti l’uomo ha esclamato: “Siete in ritardo, vi aspettavo da tempo”, segno della sua consapevolezza di commettere un reato. Nell’abitazione i poliziotti hanno sequestrato tre hard disk interni e uno esterno, trovato nell’auto del pensionato e dvd per un totale di 800 Gigabyte, con migliaia di video, di cui la Polizia ha analizzato solo una minima parte (circa 200), ma già comprovante il reato. Il computer lavorava completamente aperto per rendere agevole il raffreddamento e la sostituzione degli hd; sulla scheda madre era montata una scheda video con presa tv probabilmente per visionare il materiale su grande schermo. Una postazione hi-tech assolutamente inusuale per un 72enne. Le indagini sono ancora in corso, perché sono state verificate alcune provenienze dei file scaricati che porterebbero in Germania. La dirigente Fasano ha ricordato che non in tutti i Paesi è perseguibile la pedopornografia, per cui spesso le indagini si devono fermare.
«Fortunatamente -ha aggiunto la Fasano- solo il 10% di chi possiede e scambia questo materiale, poi passa a commettere violenze». «Anche se -ha precisato l’ispettore Squicciarini della Postale- in questo caso la tipologia della persona, che non era sposato, aveva una potenzialità in più di passare ai fatti». Fortunatamente l’ottimo lavoro investigativo della territoriale materana ha consentito di fermare una centrale di smistamento di un materiale orribile, che spesso riporta scene di violenza estrema su bambini condotti fino alla morte durante le pratiche pornografiche, come nel caso dei cosiddetti snuff film.

Antonio Corrado

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