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POTENZA – Dopo il profondo scoramento, superato grazie alle parole rassicuranti del viceministro Bubbico che ha illustrato la possibile soluzione al disastro di Potenza, e alla disponibilità confermata dal presidente Pittella a garantire l’aiuto finanziario se da Roma arriverà il via libera, al Comune di Potenza si ritorna al lavoro.
Scadenza vuole che il bilancio di previsione pluriennale riequilibrato venga approvato entro il 29 aprile prossimo. Data entro la quale il Consiglio dovrebbe riunirsi e dare il via libera al documento finanziario, che – secondo quanto emerso dalle indicazioni del viceministro nella seduta aperta di venerdì scorso – dovrà essere redatto sulla base delle previsioni normative non ancora approvate, ma in discussione a Roma. Molto probabilmente, però, l’approvazione potrebbe slittare. La legge prevede che se il Consiglio non riesce ad approvare i bilanci entro la scadenza fissata, scatta una diffida che impone all’organismo di provvedere entro altri ulteriori 20 giorni.
Ed è proprio quello che potrebbe accadere. Per dare tempo alla Regione di preparare la delibera di Giunta con cui l’ente deve confermare ufficialmente l’impegno al sostegno economico da spalmare, questa volta, su quattro anni. Un atto fondamentale – come spiega il dirigente del settore Bilancio del Comune di Potenza, Giovanni Moscatiello – perché il Consiglio cittadino possa approvare il bilancio di riequilibrio. Ma anche per prendere tempo rispetto al controllo che successivamente effettuarà il ministero sul documento economico. Una verifica che generalmente avviene entro 30 giorni. Ma è importante che il Ministero ne prenda visione quando sia stata già approvata la modifica al testo unico degli enti locali che consente ai comuni in dissesto di sanare il debito in cinque e non in tre anni. Un presupposto necessario perché il bilancio di Potenza, così redatto, possa essere considerato valido.
A quel punto, il documento, se basato su fondamenti validi – come ha sottolineato più volte il viceministro nell’assemblea aperta – non dovrebbe trovare ostacoli. La scure dell’amminsitrazione che ha consentito di tagliare 26 milioni di euro dovrebbe mettere l’ente nelle condizioni di non avere nuovi squilibri tra le entrate e le uscite già a partire dal 2016. Non c’è solo questa tra le buone notizie rappresentante da Bubbico. Il vice di Alfano, infatti, ha prospettato anche la possibilità di una riduzione dell’ammenda che il Comune dovrà pagare per aver sforato il Patto di Stabilità. Una multa che attualmente ammonta a dieci dei 42 milioni dei debiti complessivi. Questa somma però potrebbe essere rivista, come ha spiegato l’esponente di Governo, in relazione ai minori trasferimenti statali. A questo punto si ridurrebbe anche la cifra che la Regione deve garantire. E in queste ore sono al lavoro anche gli uffici di viale Verrastro, e in particolare il direttore generale della Presidenza della Giunta, Vito Marsico, per far quadrare i conti. La delibera che si attende dall’esecutivo Pittella non rappresenta ancora un atto d’impegno economico definito che, invece, successivamente dovrà essere approvato dal Consiglio regionale. Ma di impegno formale di aiuto al Comune in dissesto.
Ma per non finire a fare i conti senza l’oste, è bene ribadire che la possibilità di concretizzare questa soluzione passa esclusivamente dalla volontà del Governo nazionale che dovrà mettere nero su bianco l’unica chance a cui ora rimane legato il capoluogo lucano.

 

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