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SELLIA MARINA (CZ) – Si trova piantonato in ospedale l’operaio rumeno di 26 anni che sabato mattina alla guida di un suv è finito fuori strada a Sellia Marina, in provincia di Catanzaro, travolgendo e uccidendo il piccolo Matteo Battaglia, 12 anni, e poi andando a impattare contro un’altra auto, il cui conducente è ricoverato in gravi condizioni (LEGGI L’ARTICOLO).

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IL GIALLO DELLA PROPRIETA’ DEL SUV – Per Anrei Valentin Epure l’accusa è omicidio colposo: si trovava al volante nonostante la patente gli fosse stata ritirata mesi fa dopo che un controllo aveva scoperto che guidava ubriaco. L’auto, inoltre, era priva di assicurazione. Proprio sul veicolo si stanno ora concentrando ulteriori indagini dei carabinieri sotto le direttive del sostituto procuratore di Catanzaro Vincenzo Russo. Non è chiaro infatti chi abbia consegnato il veicolo ad Epure. Il Grand Cherokee, infatti, aveva la targa di prova della concessionaria e sarebbe stato ceduto a una società di servizi. Sui documenti dell’auto ci sarebbero diversi nomi di persone che i carabinieri hanno intenzione di sentire. E nel frattempo è atteso l’esito degli esami che chiariranno le condizioni psico-fisiche nelle quali si trovava Epure al momento dell’incidente.

L’INVETTIVA DI SALVINI SU FB – Per il giovane rumeno si trova controllato a vista per evitare che possa fuggire. Contro di lui, intanto, si scatena la rabbia anche su internet. Sui social network – e anche sulla pagina Facebook del Quotidiano – numerose le invettive nei suoi confronti. E da Milano si fa sentire anche il vicesegretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, che sempre su Facebook scrive:  “Un romeno, che guidava un Suv senza patente e assicurazione, ha ucciso in Calabria un bimbo di 12 anni. Alcuni politici vogliono abolire l’ergastolo e combattono per svuotare le carceri. Io invece questo schifoso lo metterei ai lavori forzati fino alla fine dei suoi giorni”.

IL LUTTO PER IL PICCOLO MATTEO – L’altra faccia della medaglia è quella del lutto piombato sulla famiglia del piccolo Matteo. Domani sarà svolta l’autopsia, poi potranno essere programmati i funerali. Ma intanto la ente si è riunita intorno allo strazio dei parenti più stretti. Quando è stato investito, il bambino si trovava davanti al negozio di fruttivendolo del nonno, in uno slargo a lato della statale 106: stava aiutando a posizionare alcuni prodotti nel banchetto esterno mentre la mamma e i genitori di lei erano all’interno: quando si sono precipitati fuori hanno trovato una scena da orrore.

Redazione web

 

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