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«MATERA equivale a Milano. Se si sono trovate risorse per l’Expo bisognerà trovarle anche per Matera».

Il messaggio lanciato dal presidente della Commissione bilancio della Camera Francesco Boccia, che ha partecipato ieri al convegno organizzato dal Pd sulla legge di stabilità, è stato molto chiaro. Il Governo non ha scuse e dovrà profondere il massimo sforzo per far sì che l’evento del 2019 possa rappresentare un’occasione di rilancio economico per tutto il Sud. «L’Expo – ha sottolineato Boccia – è stata una bella fiera, niente di più, per realizzarlo abbiamo speso circa 1,3 miliardi (solo di investimenti diretti, ndr) e bisognerà trovare altri 400 milioni per la lievitazione dei costi di gestione dell’evento. Questo però non può voler dire che non ci saranno risorse disponibili per Matera».

Boccia ha poi ribadito la valenza nazionale del patrimonio Sassi, con una frase che forse urterà qualche sensibilità: «Diciamolo chiaramente, senza i Sassi probabilmente Matera non sarebbe stata scelta come Capitale europea della Cultura e tutto il Paese ha il dovere di valorizzare questo patrimonio al meglio».

La festa del tesseramento del Pd di Matera all’interno della quale è stato organizzato il convegno per discutere della Legge di Stabilità, si è aperta con un vulnus tutto politico: l’assenza di esponenti dell’area renziana. Un segnale evidente che le fratture interne non sono state sanate. All’incontro non hanno partecipato il presidente della Regione, Marcello Pittella, l’assessore regionale Luca Braia e la senatrice Maria Antezza. Erano presenti il viceministro Filippo Bubbico, il sottosegretario alla Sanità, Vito De Filippo, i consiglieri regionali Achille Spada e il capogruppo regionale Pd Roberto Cifarelli, oltre al padrone di casa, il segretario cittadino Cosimo Muscaridola, e ai presidenti delle Province di Potenza e Matera, Valluzzi e De Giacomo, al presidente dell’Anci regionale ed ex sindaco di Matera Salvatore Adduce.  Presente anche l’attuale primo cittadino, Raffaello De Ruggieri che ha portato all’assemblea i saluti dell’Amministrazione comunale.

L’intervento più atteso, quello del presidente della commissione Bilancio della Camera, Boccia, è arrivato al termine di un dibattito articolato che ha toccato diversi punti della Legge di Stabilità. Boccia si è soffermato sull’importanza che il Governo rilanci le azioni di sviluppo per il Mezzogiorno «C’è una tendenza del Paese ad avere una trazione settentrionale e questo, spesso, per demerito di noi parlamentari del Sud. Abbiamo il dovere di sbattere i pugni – ha sottolineato Boccia – perché i fondi della Pac (piano di azione e coesione dell’Ue) possano essere destinati ad interventi in favore della ripresa economica del Mezzogiorno. Se Padoan pensa – ha aggiunto l’esponente del Governo – di tenere quelle risorse nel cassetto o di utilizzarle per le emergenze io non ci sto. Dobbiamo fare in modo che i programmi di defiscalizzazione e decontribuzione in favore delle imprese che investono al Sud non passino per i rivoli della burocrazia e della politica ma possano al contrario essere direttamente e automaticamente fruibili fino al 2020».

Boccia ha inoltre spiegato che i contrasti interni al Pd non devono radicalizzarsi fino al punto di rottura: «Io non sono sempre d’accordo con Renzi, com’è noto, ma questo non mi impedisce di lavorare al suo fianco e di condividere anche molte delle cose che si stanno facendo. Riconosco a Renzi il merito di aver shakerato il Paese». Interessante anche l’ultimo affondo sulla politica di aziende come Anas e Fs: «Questa storia che si fanno investimenti pubblici infrastrutture solo se producono valore, è un equivoco che va definitivamente superato. E’ esattamente il contrario: Il Paese deve investire proprio dove non c’è mercato per crearne uno nuovo. Questi discorsi tra l’altro si fanno solo quando si devono portare i treni al Sud com’è successo per il Freccia Rossa a Lecce. Allo stesso modo – ha concluso Boccia – è necessario che il progetto di realizzazione della rete della fibra ultraveloce, che a mio giudizio ha la stessa valenza che ebbe la costruzione dell’autostrada del Sole, deve partire da Sud. Le risorse pubbliche vanno utilizzate dove non c’è mercato, dove c’e, come al nord, devono investire le imprese i cui manager che accettano un ruolo pubblico tra settembre e ottobre, quando cioè si approva la Legge di Stabilità e devono chiedere risorse allo Stato, mentre a gennaio tornano a ragionare come dirigenti di holding private».

Parole che invitano al protagonismo delle città meridionali e di Matera in particolare. La battaglia sul 2019 si fa volando alto e puntando al massimo risultato, altrimenti i risultati non arriveranno.

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