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Un’organizzazione criminale che ha immesso crack, cocaina e hashish da Napoli a Mondragone (Caserta), grazie a un banda di albanesi, è stata smantellata dai carabinieri, che hanno eseguito 15 misure cautelari, una al 31enne Francesco Tiberio La Torre, già detenuto da oltre un anno, figlio del boss psicologo Augusto La Torre. Il rampollo del capo dell’omonima cosca di camorra, che fino a pochi anni fa gestiva gli affari illeciti sul litorale domizio prima in guerra poi in accordo con i Casalesi, era stato arrestato lo scorso anno insieme con lo zio Antonio La Torre (scarcerato) con l’accusa di aver acquistato armi per riorganizzare il clan in vista di una possibile uscita dal carcere di Augusto, detenuto dal 1996, che ha un contenzioso sul cumulo di pene presso il tribunale di Isernia, all’esito del quale potrebbe anche riottenere la libertà, non avendo mai subito un ergastolo per le passate collaborazioni con la giustizia e nonostante le decine di omicidi confessati. 

 I Carabinieri del Comando Provinciale di Salerno stanno eseguendo un’ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di 12 persone nell’Agro Nocerino Sarnese. Gli indagati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di stupefacenti.

    L’inchiesta è coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia.

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