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REGGIO CALABRIA – «Le persone arrestate, tutte organiche alla cosca di ‘ndrangheta ‘Commisso’ di Siderno, sono particolarmente pericolose per i metodi violenti utilizzati per terrorizzare imprenditori e commercianti che per svariati motivi sono finiti nelle grinfie dell’usura». Nel commentare l’operazione che questa mattina ha portato all’arresto di 18 persone (LEGGI LA NOTIZIA) il procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, ha puntualizzato come «gli arresti applicavano tassi usurari da un minimo del 45% al 100% all’anno a imprenditori che venivano continuamente vessati, minacciati sin dentro casa e talvolta duramente picchiati, con l’obiettivo di ridurli al lastrico e farne dei loro prestanome nella guida di attività apparentemente pulite. Solo quattro degli otto imprenditori sottoposti ad usura hanno ammesso, dinanzi alla evidenza delle intercettazioni, di avere subito violenze e ricatti, mentre gli altri quattro hanno preferito negare. A questi imprenditori di tutta la locride venivano prestate somme di alcune decine di migliaia di euro, che entro pochi mesi non potevano essere restituiti. E le azioni di pestaggio non si limitavano soltanto alle persone usurate. Ne è rimasta vittima, infatti, anche la moglie separata di uno degli arrestati, Teresa Figliomeni, aggredita solo perché aveva chiesto il sostentamento economico riconosciutole dalla legge do po la separazione».

GUARDA IL VIDEO SULL’OPERAZIONE CON LE INTERCETTAZIONI DEI PRESUNTI USURAI

 

Anche il procuratore aggiunto Nicola Gratteri ha commentato come «si tratta di un’indagine che tratteggia uno spaccato inquietante di come si vive in alcune realtà difficili di questa provincia. L’azione investigativa condotta dalla Guardia di Finanza è stata esemplare per competenza, efficacia e incidenza positiva dei riscontri, dopo innumerevoli intercettazioni. La ndrangheta, da trent’anni a questa parte si è inserita decisamente nell’attività di strozzinaggio, un reato che un tempo era considerato infamante per i cosiddetti uomini d’onore, ma diventato col tempo un efficace strumento per riciclare i proventi degli affari loschi e condizionare l’economia di un’intera area come la locride. Basti pensare che tra gli usurati figura un noto imprenditore di Locri, già colpito da un sequestro di persona, completamento soffocato dal gruppo mafioso. Gli arrestati – ha concluso Gratteri – non sono persone qualunque, ma elementi di primissimo piano della ‘ndrangheta di Siderno, conosciuti per la loro attiva partecipazione alla ‘guerra’ che i Commisso hanno condotto contro i Costa per conquistare non solo Siderno, ma anche per consolidarsi in nord America, a Toronto, e da lì chiedere il ‘posto’ nella ‘commissione’ che regge i traffici criminali nelle Americhe, in particolare, il traffico di cocaina».

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