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All’Acquabona sono entrati in azione circa 40 militari: scoperti anche allacci abusivi alla rete elettrica e della droga occultata

CROTONE – I Carabinieri della Compagnia di Crotone hanno dato vita ad una serie di perquisizione di blocchi di edifici situati nel popolare di Via Acquabona. Circa 40 militari del Comando Pitagorico, unitamente a Squadre di Cacciatori del Gruppo Operativo Calabria e unità cinofile della Guardia di Finanza hanno passato al setaccio decine di abitazioni e strutture del quartiere, notoriamente abitato da una folta comunità di cittadini italiani di origine rom.

 

Le perquisizioni come detto hanno riguardato tanto abitazioni regolari quanto strutture fatiscenti, semi abbandonate, ideali per “depositare” materiale proibito come droga o merce rubata. Proprio in tale contesto i Cacciatori hanno rinvenuto in interstizi di muri perimetrali in abbandono quasi mezzo chilo di hashish e una ventina di grammi di cocaina; il tutto sequestrato a carico di ignoti.

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Inoltrandosi nel dedalo di vicoli, non censiti poiché sorti come divisori di case al loro volta abusive, i militari si sono imbattuti in alcune case abbandonate poste al piano terra, ove sono state rinvenute decine di strumenti da lavoro professionali quali trapani, frese e martelli pneumatici e diverse biciclette nuove di zecca: in considerazione dello stato dei manufatti, e del luogo del ritrovamento, il tutto veniva posto sotto sequestro per gli accertamenti del caso, essendoci un forte probabilità che si possa tratta di merce rubata o comunque oggetto di ricettazione.

Inoltre in occasione delle numerose perquisizioni domiciliari venivano tratte in arresto due donne, M.L. cl’91, e M.R. cl’ 85 perché nelle rispettive abitazioni venivano scoperti due allacci abusivi consistenti in dei bypass che escludendo il proprio contatore, allacciavano la rete elettrica domestica a quella generale dell’Enel. Le donne, “coraggiosamente” indicate dai rispettivi mariti come le responsabili del fatto, venivano tratte in arresto per furto aggravato e poste agli arresti domiciliari su disposizione del Pubblico Ministero di turno.

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