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L’ITALIA ha tremato molto più del solito nel mese di dicembre. E la Calabria è presente più volte nell’elenco. Sono stati 2.351 i terremoti registrati dalla Rete Sismica Nazionale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia il mese scorso, una media di quasi 76 eventi al giorno, il doppio rispetto al mese precedente. Per giunta, nota l’Ingv in un report, a dicembre sono stati molti gli eventi di magnitudo superiore o uguale a 4.0. 

L’area calabrese, in particolare, ha tremato nella solita zona del Pollino e in un’altra poco a nord, appena dopo il confine con la Basilicata. Mentre alcuni eventi si sono registrati in provincia di Crotone e nel mar Tirreno. Sulla costa calabra occidentale sono state diverse le scosse e una di magnitudo 2.1 si è verificata anche oggi, mentre lo Ionio meridionale ha ballato a capodanno. Restando al dicembre 2013, invece, è stato lo Stretto di Messina a subire il fenomeno sismico più forte (LEGGI): magnitudo 4.0, è stata registrata il 23 dicembre alle ore 05:20 ed è stata seguita nella stessa giornata da circa 25 repliche di magnitudo bassa (al massimo 2.8). L’epicentro del terremoto è stato localizzato proprio nei pressi della città di Messina, dove ci sono stati i maggiori risentimenti e grande spavento anche nel ricordo del disastroso terremoto del 1908 che colpì violentemente l’area dello Stretto. 

LE SCOSSE PIU’ FORTI – In particolare il terremoto del 29 dicembre tra Caserta e Benevento ha avuto magnitudo 4.9. Mentre in Sicilia sono stati due gli eventi sismici di magnitudo maggiore o uguale a 4.0. Il primo, di magnitudo 4.1, è stato registrato a circa 3-4 chilometri dalla costa nel Golfo di Noto-Capo Passero, il 15 dicembre ad una profondità di circa 10 chilometri. Il terremoto, avvenuto alle ore 04:57, è stato risentito nella parte sud-orientale della Sicilia tra le province di Ragusa e Siracusa, in particolare a Pachino e Noto. 

LE SEQUENZE PIU’ ATTIVE – Molto attiva anche la sequenza sismica nell’area del Bacino di Gubbio. Sono stati circa 1100 gli eventi registrati dalla Rete Sismica Nazionale solo a dicembre, tra i quali 7 di magnitudo compresi tra 3.0 e 4.0. In particolare nella seconda metà di dicembre si sono verificati i due eventi principali della sequenza: il terremoto di magnitudo ML 3.9 il 18 dicembre e il terremoto di magnitudo ML 4.0 del 22 dicembre entrambi risentiti a Gubbio ed in altri comuni della provincia di Perugia. Sono più di 6.000 gli eventi registrati dall’inizio dell’anno in quest’area dell’Appennino Umbro-Marchigiano che ha un rilascio sismico pressochè continuo.

Ma in tutto il mese di dicembre sono state moltissime le aree del territorio italiano che si sono attivate. Si tratta di almeno 18 sequenze sismiche. C’è una piccola sequenza a Cuneo, un’altra a Brescia, due sequenze in Lunigiana (Macerata), una nel pistoiese, alcuni eventi in pianura padana (ancora repliche del terremoto del maggio 2012), una sequenza a sud di Sansepolcro (Arezzo), la sequenza a Gubbio (Perugia), un’altra nei pressi di Amatrice (Rieti) e una al Gran Sasso, una sequenza nei pressi di Casacalenda in Molise, la sequenza nei Monti del Matese, quella nel golfo di Patti e una a ovest dell’Etna, nei pressi di Bronte (Catania).

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