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ROSARNO – Un uomo, Giuseppe Madafferi, è stato ucciso a Rosarno a colpi di arma da fuoco, per la precisione un fucile, andati a segno al busto dell’uomo, la morte è stata istantanea. Si tratta di un bracciante agricolo, di 50 anni, originario di Oppido Mamertina e residente a Rizziconi, ucciso in circostanze sulle quali sono in corso le indagini dei carabinieri ma che fanno pensare ad un vero e proprio agguato. Il cadavere di Madafferi è stato trovato in aperta campagna, in contrada Nespolaro. La vittima aveva precedenti per reati contro il patrimonio e non avrebbe avuto collegamenti con la ‘ndrangheta. 

Secondo quanto è trapelato sulle prime ipotesi investigative Madafferi potrebbe essere rimasto vittima di un agguato. In passato, nel 1995, un fratello della vittima, Antonio, che all’epoca aveva 28 anni, fu ucciso a Rizziconi, un centro poco distante da Rosarno, insieme al suocero, Domenico Bruzzese, di 60 anni. Al momento, comunque, si esclude qualsiasi collegamento tra l’omicidio di Giuseppe Madafferi e quello del fratello. Giuseppe Madafferi, che viveva a Rizziconi, nel momento in cui è stato ucciso stava tagliando alberi utilizzando una motosega che è stata trovata accanto al suo cadavere. Al momento dell’assassinio l’uomo era di spalle rispetto all’omicida che quindi l’ha colpito alla schiena. Ciò che adesso i carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e della Compagnia di Gioia Tauro, che stanno svolgendo le indagini, stanno accertando è se Madafferi stesse svolgendo il lavoro di taglio degli alberi per conto proprio o su incarico di qualcuno. Le indagini sull’omicidio vengono dirette dal pm di turno della Procura della Repubblica di Palmi, Gianluca Gelso.

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