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Situazione sempre più difficile alla casa di riposo Brancaccio.
Lo denuncia Franco Coppola, segretario generale della Uil che segnala lo stato di difficoltà dei dipendenti che «Non stanno percependo le retribuzioni spettanti dal mese di Aprile quando gli è stato corrisposto solo un acconto. Intanto è già maturata la mensilità di Maggio e la prospettiva per i mesi futuri è quantomeno incerta.
Le difficoltà – sottolinea ancora Coppola – sono riconducibili al mancato trasferimento, da parte dell’Asm, del contributo finanziario previsto dall’art.33 della legge Regionale n.7 del 30 aprile 2014, che a proposito trasferiva alle Case di Riposo attrezzate e convenzionate, un contributo di 25 euro per l’assistenza sanitaria ai non autosufficienti e di 35 euro per i ricoverati allettati.
La casa di riposo “ Brancaccio” che accoglie mediamente un numero di 100 ospiti, continua a sostenere costi organizzativi adeguati non solo al socio-assistenziale, ma anche per l’assistenza sanitaria ai non autosufficienti e agli allettati, garantendo il servizio necessario attraverso le professionalità richieste dai protocolli previsti dalle procedure di accreditamento e di convenzione.
La garanzia delle retribuzioni ai 50 operatori della casa – aggiunge Coppola – passa dal riconoscimento da parte della Regione prima e quindi dall’Asm, del necessario contributo già opportunamente previsto. Tra l’altro il sistema sanitario regionale, alleggerendo le proprie strutture ospedaliere dai costi dei ricoveri in questione, sicuramente ne trae delle economie, oltre ad assicurare un servizio di qualità ed individuato dagli utenti».
A proposito si chiede all’assessore alla Sanità, Franconi e al Presidente Pittella, di ripristinare, con o gni urgenza, il contributo in questione, al fine di evitare il default finanziario delle case di riposo interessate e contestualmente continuare a garantire un servizio necessario e molto apprezzato dagli utenti e dalle loro famiglie.

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