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IL sì di Bruxelles alla manovra e l’assoluzione per Erri De Lica: le sue parole sul sabotaggio del Tav in Val di Susa non sono un reato (assoluzione piena, dunque, per “insussistenza del fatto”). Due temi forti che occupano le prime pagine dei quotidiani in edicola oggi. L’Europa è pronta a dare il via libera alla manovra finanziaria da 27-30 miliardi presentata dal governo Renzi: la Commissione è convinta che Roma sia “più solida” del 2014 e “non ci sarà rinvio” della legge di Stabilità al mittente (ma l’Europa non vuole accettare lo sfondamento del deficit di oltre 3 miliardi chiesto dall’Italia per l’accoglienza ai migranti). Cambia la riscossione del canone Rai: si pagherà in sei rate da 16,66 euro. Stampa, Repubblica e Corriere della Sera aprono con le notizie che arrivano da Bruxelles, mentre il Sole24Ore propone un forum con il ministro Padoan, fiducioso sia sul fronte esterno (nel corso della trattativa ue “ci potranno essere rilievi e osservazioni su alcuni punti ma alla fine la manovra non sarà respinta”) che su quello interno (“rischi di riscrittura? Il parlamento è sovrano, ma auspico che non si stravolga il quadro complessivo”). Strettamente legate ai temi di politica finanziaria le frasi con cui ieri il premier ha replicato, quasi sminuendole, alle critiche arrivate dalla minoranza dem (Bersani aveva addirittura parlato di misure anticostituzionali sulla casa): “Sono come Totò, si oppongono a prescindere”. E nella sezione a metà fra politica e cronaca giudiziaria si torna a parlare del caso Roma: ieri il sindaco dimissionario Ignazio Marino è stato sentito per 4 ore in Procura e ha ribadito che le firme sulle ricevute delle cene non sono le sue.
Ma è il caso Erri De Luca ad animare il dibattito. Solo il Corsera relega la notizia nella parte bassa della prima pagina, su una colonna, mentre Repubblica le dedica la grande foto (in cui lo scrittore napoletano abbraccia, dopo la sentenza, il leader No Tav Alberto Perino). Sul quotidiano milanese segnaliamo però un interessantissimo intervento dell’avvocato Caterina Malavenda: la penalista calabrese esperta in informazione spiega “perché non si perseguiva un reato d’opinione”. In particolare, De Luca è stato messo sul banco degli imputati “perché la sua opinione, astrattamente legittima, secondo l’accusa, si sarebbe risolta in un’indebita istigazione a violare la legge e sarebbe, quindi, diventata reato”.   
A tenere banco, però, oggi – e domani, sugli altri giornali – sarà la notizia che riguarda il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, indagato: lo scoop è del Fatto Quotidiano e riguarda un’inchiesta della Procura di Spoleto sul commissariamento della Banca Popolare di Spoleto e la successiva vendita al Banco Desio. L’accusa è di truffa e corruzione.

e.furia@luedi.it

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