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POTENZA – Cento nuovi alloggi costruiti dall’Ater a Bucaletto – il quartiere di Potenza nato per ospitare i senzatetto del terremoto del 1980 – saranno consegnati lunedì prossimo al Comune. E non è un caso la scelta della data di consegna dei nuovi alloggi: ovvero il 23 novembre, trentacinque anni dopo il sisma.

Il Comune lunedì prossimo, dopo avere ricevuto le chiavi degli alloggi dall’Ater, li assegnerà 40 a famiglie, con sfratto esecutivo, che lasceranno i prefabbricati in cui attualmente abitano. Prefabbricati che o saranno abbattuti o saranno assegnati ad altre famiglie che vivono in strutture più fatiscenti. In questo secondo caso saranno le strutture più fatiscenti quelle che verranno rasi al suolo onde evitare «il commercio abusivo – come ha sottolineato il sindaco Dario De Luca – dei prefabbricati».

E dei cento alloggi hanno parlato, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta ieri mattina, hanno parlato l’amministratore unico dell’Ater, Domenico Esposito, e il sindaco di Potenza, Dario De Luca. Presente anche il direttore dell’Ater, Michele Bilancia.
«Con questi 100 alloggi – ha detto Domenico Esposito – mettiamo un tassello importante per la riqualificazione urbana di Bucaletto. L’Ater ha fatto la propria parte ed è pronta per ulteriori progetti».

A 35 anni di distanza dal sisma, l’Ater consegna «non solo 100 appartamenti ma un tassello importante del più complessivo progetto di recupero di Bucaletto, finalizzato alla sostituzione dei prefabbricati e alla realizzazione di un nuovo ambiente urbano più bello e più vivibile, più aperto e più solidale. Un traguardo che getta le basi per un grande progetto di trasformazione e riqualificazione, affinché la “Cittadella” da quartiere degradato, diventi nucleo abitativo pienamente integrato nel tessuto urbano e sociale della città». Così come è avvenuto per «Verderuolo dove – ha aggiunto l’amministratore unico – l’Ater costruì i primo alloggi di edilizia popolare».
Per il sindaco De Luca quanto avverrà lunedì prossimo rappresenta «una tappa importante nell’ambito di una riqualificazione urbana che, a cominciare da Bucaletto, riteniamo possa e debba estendersi all’intera città».

Bucaletto, nato per fronteggiare l’emergenza abitativa del post sisma – «anche se negli anni i terremotati che ancora vi abitano si contano sulle dita di due mani» – rimarrà, nel bene e nel male, nella memoria storica dei potentini e di quella tragica domenica di 35 anni fa.

«Nel bene – ha precisato De Luca – di quanti al suo interno hanno trovato ospitalità nella prima fase estremamente critica di gestione del post sisma. Nel male di quanti ancora oggi sono costretti a vivere in abitazioni prefabbricate che, da alloggi temporanei sono diventate dimore che hanno ospitato diverse generazioni. A oggi, infatti, sono circa 500 le famiglie che vi abitano, chi in modo legittimo chi in modo illegale «per risolvere un problema di emergenza abitativa che a Potenza vede nella sola graduatoria dell’Ater circa 800 iscritti».
Lo sforzo delle istituzioni locali, pur non esenti da responsabilità, ha comunque consentito all’Ater «in 4 anni – ha precisato Esposito – come previsto da contratto con le imprese di garantire alle 40 famiglie residenti a Bucaletto e a 60 nuclei in graduatoria di avere delle vere e proprie case» contribuendo a un percorso «di civiltà e di rispetto per le persone e, quindi, per i cittadini – ha aggiunto De Luca – del quale come amministrazione abbiamo fatto una priorità».
Si tratta comunque solo «di una tappa importante nell’ambito di una riqualificazione urbana che, a cominciare da Bucaletto, riteniamo possa e debba estendersi all’intera città».
«Per risolvere definitivamente il problema di Bucaletto – ha aggiunto il sindaco – servirebbe un intervento straordinario, basato su finanziamenti europei, per un totale di circa 25-30 milioni di euro. L’obiettivo è di abbattere subito tutti i prefabbricati nelle peggiori condizioni di conservazione».
Oltre ai cento alloggi trecento metri quadrati situati al piano terra di uno degli edifici saranno utilizzati dal Comune per un centro domotico al servizio dei bambini disabili.
Per quanto riguarda il futuro «per arginare l’emergenza abitativa – ha concluso Esposito – l’Ater consegnerà nei prossimi anni oltre 200 alloggi in tutta la provincia di Potenza», mentre «altre 50 case sfitte saranno ristrutturate».
Entro il 2018, l’Ater investirà 18,5 milioni di euro.

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