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VIBO VALENTIA – L’esposto l’ha presentato ieri mattina. Di buon’ora. Prima aveva avuto un colloquio con il procuratore capo d Vibo Mario Spagnuolo. L’occasione era stata la seduta di comitato per provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal prefetto Michele Di Bari dopo il clamoroso raid vandalico-intimidatorio registrato martedì pomeriggio al Comune di Vibo. In quella conversazione informale ha parlato al magistrato inquirente di una vicenda emersa nelle ore immediatamente precedenti. Cosa l’abbia spinto a richiedere un colloquio riservato il con capo della procura vibonese è presto detto: la necessità di ottenere chiarezza su alcune cose emerse in alcuni uffici dell’Ente da lui amministrato. 

Nello specifico quello della Ragioneria, cioè Affari finanziari, guidato dalla dirigente Armanda De Sossi, dove sarebbe emerso un ammanco consistente. Si parlerebbe di cifre clamorose, a sei zeri per intenderci. Si vocifera, infatti, di una somma che si aggirerebbe su 1,2 milioni di euro. Il tutto sarebbe da ricondurre a mandati di pagamento fasulli che avrebbero fatto lievitare la quota fino a quella attuale. Da qui la presentazione alla magistratura inquirente dell’esposto in questione avvenuto a seduta di Comitato terminata. Quelle che erano state le cosiddette voci di corridoio avrebbero, dunque, trovato conferma tale da indurre il presidente della Provincia a rivolgersi agli investigatori della Procura. Indiscrezioni che circolavano negli ambienti di palazzo ex Enel da almeno tre giorni. Voci insistenti, incontrollate che, passando di bocca in bocca, perdono, come spesso avviene, quella vena di attendibilità che le contraddistingue all’origine, scadendo, a volte, nell’assurdo. 

IL SERVIZIO COMPLETO, A FIRMA DI GIANLUCA PRESTIA, SULL’EDIZIONE CARTACEA DI OGGI DEL QUOTIDIANO DELLA CALABRIA

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