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Risultano indagati dirigenti, imprenditori e professionisti. Perquisizioni nel palazzo comunale

COSENZA – Corruzione e abuso d’ufficio, ipotizzati a vario titolo nei confronti di dirigenti comunali, professionisti e imprenditori. È questa l’inchiesta che scuote la politica di Cosenza a pochi giorni dalle elezioni.

La guardia di finanza, infatti, ha acquisito una imponente mole di documenti nel corso di una perquisizione avviata stamattina negli uffici comunali. Sotto la lente d’ingrandimento del Nucleo di polizia tributaria sono finite alcune ditte che avrebbero ottenuto troppi vantaggi a palazzo dei Bruzi.

Sul registro degli indagati ci sono: Carmine Potestio, che è stato capo di Gabinetto dell’ex sindaco Mario Occhiuto; Domenico Cucunato, dirigente comunale; Carlo Pecoraro, ingegnere; il responsabile della ditta Medlabor, Antonio Scarpelli; gli imprenditori Francesco Amendola e Antonio Amato.

Secondo quanto trapela, la Medlabor sarebbe coinvolta nella gestione delle luminarie, mentre Amendola e Amato sarebbero titolari di due ditte edili.

L’inchiesta sui presunti appalti “spezzatino” del Comune di Cosenza si avvale anche delle dichiarazioni di due pentiti di ’ndrangheta: Adolfo Foggetti e Francesco Galdi. Le loro dichiarazioni sono utilizzate per corroborare l’ipotesi di corruzione a carico di Carmine Potestio, ex capogabinetto del sindaco Mario Occhiuto e dell’imprenditore Antonino Scarpelli, titolare della “Medlabor”, ditta specializzata nella messa in posa di luminarie in occasione di eventi.

Sia Foggetti che Galdi riferiscono di rapporti di vecchia data tra i due indagati, con Potestio che avrebbe fatto da tramite “istituzionale” per consentire a Scarpelli di ottenere “il monopolio” nella gestione delle illuminazioni artistiche del Comune di Cosenza.

LA DURA PRESA DI POSIZIONE DI MARIO OCCHIUTO

Sull’accaduto è intervenuto con una dura presa di posizione l’ex sindaco e attuale candidato a primo cittadino di Cosenza, Mario Occhiuto, il quale ha puntualizzato come «si tratta di una vicenda frutto del clima avvelenato che da tempo si sta creando attorno alle elezioni comunali». L’ex sindaco, inoltre, ha manifestato «la massima fiducia verso la magistratura che, in seguito a esposti e denunce continue, deve obbligatoriamente svolgere tutti gli accertamenti del caso», ma ha anche aggiunto «piena fiducia verso i dirigenti e verso il mio ex capo di gabinetto che conosco fin da quando ero ragazzo e del quale posso affermare in maniera assoluta che si contraddistingue per una integerrima onestà».

Circa gli attacchi provenienti dagli avversari politici, e anche se non lo nomina il riferimento è chiaramente a Carlo Guccione candidato per la coalizione con a capo il Partito democratico, Occhiuto ha ricordato come «i candidati miei competitor sono sempre pronti ad attaccare la mia persona, ma silenti quando si tratta di ricordare, ad esempio, che il capo di gabinetto del presidente della Regione Calabria risulta indagato. insomma, come sempre, una doppia morale».

Dal canto suo, infine, Occhiuto a ribadito di proseguire «serenamente nella mia campagna elettorale rendendo conto a testa alta ai cittadini di ciò che ha realizzato il mio Esecutivo e su ciò che si potrà ancora fare per rendere Cosenza più bella»

 

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