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UN QUATTRO e mezzo in pagella, dopo una partita persa 3-0 in casa. E’ stato questo il motivo che ieri pomeriggio – al termine della seduta atletica della squadra – ha spinto Antonello Scavone (in foto), giovane calciatore dell’Oppido, a colpire 330956con un violento pugno al volto il nostro cronista Rocco De Rosa (nel riquadro). Per la spinta conseguente al colpo, De Rosa è caduto dai gradini della tribuna dello stadio della città bradanica, dove stava assistendo all’allenamento della squadra di Serie D, battendo la testa al suolo. Prontamente soccorso da altri calciatori della squadra, tra i quali Giganti e i gemelli Leone (tra l’altro suoi amici di infanzia), il nostro giornalista è stato accompagnato all’ospedale San Carlo di Potenza per i riscontri del caso. Incredibile solo pensare anche alle conseguenze del gesto, che avrebbero potuto essere peggiori. Ancor più grave scoprire l’antefatto. Lunedì pomeriggio, Scavone, probabilmente perchè irritato dalla valutazione data dal giornalista alla sua scadente prestazione, lo ha insultato dalla sua pagina facebook (“fare il giornalista é un altra cosa !!!!!!! quello che fai tu, forse, anzi molto probabilmente, é GIORNALAIO, ma neanche pure, offenderei chi lo fa, e lo fa anche bene. Non so se hai mai giocato a calcio ma da come scrivi secondo me nn sai neanche come é fatto il pallone, non mi piace fare queste cose ma dato che scrivi cose inutili, senza senso e per di più cazzate enormi, siccome non ti conosco, colgo l’ occasione per dirti che quando vuoi ti aspetto al campo di oppido cosi parliamo, ti aspetto!”) e il giornalista aveva accettato il confronto (“Le cazzate enormi, secondo me, le hai fatte tu in campo… Comunque ci vediamo al campo, volentieri, per una chiacchierata”). Scavone, colto da un premeditato colpo di follia, finita la seduta atletica, ha dapprima urlato al nostro collega di avvicinarsi al cancello, poi ha precorso i tempi precipitandosi sul giornalista, che stava scendendo dalla gradinata, per colpirlo con violenza, senza il benchè minimo confronto. Un gesto grave, gratuito che ha violato il sacrosanto diritto alla cronaca e alla critica di ogni giornalista, oltre ad aver offeso la passione (nella stragrande maggioranza dei casi anche pagata assai poco) di chi si reca allo stadio per raccontare e dare visibilità alle gesta di questi “campioni” che altrimenti resterebbero nel dimenticatoio di qualche campetto in periferia. Immediata e durissima la reazione dell’Oppido che per bocca del presidente Mancuso ha detto: «Scavone non giocherà mai più con noi. Siamo una comunità di tremila persone che si conoscono e si rispettano tutte. Non possiamo permetterci di assistere a gesti come questo che offendono l’intera città. A nome della società chiediamo scusa a De Rosa». Sarebbe opportuno che lo facesse anche l’aggressore, ma sarebbe un miracolo.

Alfonso Pecoraro

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