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di Pietro Scognamiglio

MARCO Pirani e Massimo Erodiani, entrambi sottoposti a custodia cautelare, sono stati ascoltati ieri a Cremona nell’ambito degli interrogatori di garanzia. Il primo è un dentista marchigiano, accreditato di conoscenze importanti nel mondo del calcio. Ha rivelato agli inquirenti che ci sarebbero altre 4-5 partite truccate nell’ultimo campionato di serie A. Erodiani invece gestisce una tabaccheria e soprattutto due centri scommesse a Pescara e Ancona. Nelle 612 pagine dell’ordinanza del Gip Guido Salvini i due vengono indicati come elementi cardine dell’organizzazione accusata di aver messo sottosopra il calcio italiano.
Intercettati, la mattina dello scorso 10 marzo parlano di chiacchierate avvenute a cena con i giocatori dell’Ascoli Vittorio Micolucci e Vincenzo Sommese e di un meccanismo che a volte si inceppa. Le combine non riescono sempre e i gruppi influenti di scommettitori si lamentano. A volte arrivano alle minacce, come è capitato proprio a Micolucci. Ai “Bolognesi” o agli “Zingari” non bisogna dare fregature, bisogna garantire di avere buoni contatti sul campo e tra gli intermediari che contano.
Erodiani racconta a Pirani di un colloquio avuto proprio con il gruppo dei “Bolognesi”, che gli hanno rinfacciato qualche puntata non andata a buon fine. Ad esempio per Spal-Cremonese – quella gara in cui a tirare il bidone sul segno “1” sarebbe stato lo sciagurato portiere ospite Paoloni (è finita in pareggio, ndr) – Erodiani rivela: “hanno dato la colpa a me, capito?”
Il tabaccaio racconta che i suoi interlocutori sono però rimasti sorpresi quando lui gli ha raccontato di essere a conoscenza del ruolo di Beppe Signori (che a Bologna risiede, ndr).
Così spiega: «Hanno iniziato a dire “tu con chi lavori?” Io non lavoro con nessuno, ho detto, nelle mie potenzialità faccio tutto da solo nelle mie potenzialità (…) perchè mi ha detto, “tu lavori per Evangelista”. Per Evangelista? – ho detto – Chi è?».
Pirani risponde di conoscerlo benissimo, “Evangelista”. Che però sarebbe, al netto della vocale finale, Luca Evangelisti, “Capa di bomba”, l’ex ds di Taranto e Martina coinvolto anche nell’inchiesta della Dda potentina generata da Potenza-Salernitana del 20 aprile 2008. Roba nota, il cui iter di fronte alla giustizia sportiva è già terminato.
La conversazione continua. Erodiani : “ma tu lo conosci perchè è attaccato con Pier?”. Pirani precisa: “non più”. E in questo caso non sarebbe da escludere che stanno parlando di Ermanno Pieroni, ex direttore sportivo dell’Ancona, che con Evangelisti vanta una conoscenza calcistica di lungo corso. “Evangelista” – secondo Erodiani – è noto come “uno che ha dato tre o quattro sole importanti”. Avrebbe fatto saltare puntate sicure, soldi messi sul banco, investimenti non andati a buon fine.
Pirani sollecita chi sta dall’altra parte della cornetta ad alzare la soglia dell’attenzione: “Attento a nominare quel nome, poi a voce ti dirò, neanche a telefono per scherzo, il perchè te lo dirò a voce”. Erodiani: “ma figurati, non so nemmeno chi è”. Pirani prova a schiarirgli le idee, evidentemente conosce bene il personaggio: “è uno solo che se lo chiamo…mi dice dove ti devo portare il culo? proprio così.” Erodiani. “come mi hanno detto, poco molto affidabile” (testuale, ndr). Pirani ribadisce: “tu tieniti alla lontana”. Del resto, avere contatti con chi è stato già chiamato in causa di recente per vicende simili potrebbe risultare scomodo.

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