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POTENZA – Nove milioni di euro. Questo quanto troverà nella casse della Camera di commercio di Potenza il nuovo presidente che, salvo colpi di scena, sarà Michele Somma. Una bella eredità quella che ha lasciato il presidente dell’ente camerale, Pasquale Lamorte.
Il nuovo presidente avrà a disposizione anche «un patrimonio di oltre 12 milioni di euro, in crescita anche rispetto al 31 dicembre del 2013. Queste le risultanze dello schema di bilancio consuntivo 2014, che la Giunta della Camera di commercio di Potenza ha esaminato ieri mattina. Il documento contabile fa seguito a quello che il Consiglio aveva approvato nel dicembre scorso con la relazione previsionale e programmatica 2015, frutto di un confronto con le associazioni di categoria nell’ambito della “Giornata della trasparenza”. L’atto di Giunta è di fatto l’ultimo adempimento ufficiale da parte del presidente Pasquale Lamorte, che si appresta a lasciare il timone dell’Ente camerale.
Il risultato, che ha permesso alla Camera di commercio potentina di rientrare nella “top ten” delle Camere virtuose a livello nazionale, non si esplicita nel mero aspetto contabile, ma diventa addirittura sorprendente se commisurato al livello di attenzione e di risorse investite a favore delle aziende del territorio.
«Anche nell’ultimo quinquennio, caratterizzato da una fase congiunturale di grave difficoltà, si è inteso continuare a sostenere il sistema economico provinciale attraverso azioni tese a finanziare progetti innovativi per le imprese, accordi in ambiti territoriali o settoriali più specialistici, miglioramento dei servizi all’utenza – ha dichiarato il presidente Lamorte – I dati dello schema di bilancio di esercizio ci inorgogliscono e testimoniano come nonostante la costante e progressiva diminuzione delle iscrizioni al Registro delle imprese, e di conseguenza delle risorse provenienti dal diritto annuale, le oggettive difficoltà non ci hanno impedito di raccogliere le istanze delle imprese e di dar seguito ad un sostegno sia sul fronte promozionale che dell’accesso al credito, ma anche formativo e informativo per cercare di limitare i danni prodotti dalla crisi». Pertanto «lasciamo in eredità ai nuovi amministratori un Ente in piena salute, con l’auspicio che il nuovo corso riesca ad agire in linea di continuità sul piano dei risultati e delle attenzioni per un sistema produttivo che ha bisogno di ulteriore sostegno per agganciare la ripresa».
L’unico rammarico del presidente Lamorte scaturisce dal fatto che, «su nostro impulso e fra i primi in Italia, nel luglio scorso abbiamo promosso e proposto l’autoriforma del sistema per dar vita ad un’unica Camera di commercio regionale senza poterla concludere. A causa, infatti, di incomprensioni e miserevoli furbate, siamo rimasti oggi l’unica regione in cui l’autoriforma è rimasta al palo, con il rischio concreto di doverla “subire”, essendo nel frattempo già in fase avanzata l’approvazione del provvedimento di riforma in Parlamento».

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