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MATERA – Il Campus universitario a Matera resta un sogno oppure si avvicina sempre più alla realtà?
Una domanda che si lascia dietro ancora strascichi importanti e deleteri per alcuni lavoratori, ma soprattutto per gli studenti che sognano di poter proseguire il proprio percorso di studi nella città dei Sassi. Domani arriveranno notizie nuove e, pare, importanti direttamente dal magnifico Rettore, Aurelia Sole, oltre che da diversi esponenti dell’Università, del Comune e della Regione Basilicata. Alla conferenza, indetta al sesto piano del Municipio alle ore 11, nella sala Mandela, ci sarà anche l’assessore e vice sindaco, Giovanni Schiuma. Un incontro che, però, non potrà esulare dal diradare le nubi che si assiepano minacciose sul progetto e, soprattutto, sulla realizzazione dello stesso Campus universitario nella zona dell’ex Ospedale della città.
E l’incontro sarà reso ancora più importante dall’annuncio, che spiega il tema: “Campus universitario e strategie di sviluppo Unibas su Matera”. Quindi il piano e le idee che l’Università degli Studi di Basilicata ha per quel che riguarda l’inetra struttura in città, dopo aver per anni prescelto le sedi di Potenza ed aver lasciato a Matera solamente alcuni corsi, nonostante i boom di iscritti registrati all’apertura di alcune facoltà proprio nella prossima Capitale europea della Cultura.
Ma, resta appesa anche una vicenda fondamentale per quel che riguarda la struttura, potenzialmente destinata a diventare il prossimo Campus universitario di Matera. Infatti, i lavoratori ex Gife, estromessi dal lavoro per le difficoltà della stessa azienda appaltatrice, ma mai riammessi in servizio, nonostante le promesse. «Dopo la vicenda dei lavoratori ex Gife, che vantano ancora i crediti da parte di Arbia per circa 96 mila euro – spiega Franco Pantone, segretario della Filca Cisl – ci sono state una serie di lettere nelle quali il Consorzio, verificate le spettanze, e nonostante le vertenze già avviate non ha dato una risposta. Stiamo ormai procedendo legalmente, perchè non potevamo più sostenere i ritardi e i rinvii di Arbia».
Tra le promesse, anche quella di richiamare, all’occorrenza, i lavoratori che erano usciti dal processo. «Era stato promesso, con tanto di lettere ai diversi lavoratori, di optare per loro in caso di necessità ai lavori di figure aggiuntive, ma i lavori sono ripresi e stanno proseguendo, mentre non è stato riportato sul cantiere nemmeno uno dei circa venti lavoratori estromessi dopo l’uscita di scena della Gife. Dunque, gli stessi lavoratori hanno subito una doppia angheria. Dal punto di vista economico, perchè sono stati tagliati fuori, non ricevono soldi da diversi mesi, non gli sono stati riconosciuti – continua Franco Pantone – ed inoltre, dal punto di vista personale, perchè nonostante le promesse i rapporti con il Consorzio sono stati completamente interrotti, e mai richiamati, nonostante sembrava palese la necessità. Probabilmente i lavoratori iscritti ai sindacati non erano ben accetti e non potevano essere inseriti nuovamente. Resta una certezza, c’è stata poca chiarezza in tutta questa vicenda ed essendo coinvolte le Istituzioni questo lascia molto rammarico. Nessuna tutela e nessuna risposta, nonostante vertenze e sollecitazioni – conclude Pantone – Eppure dei soldi sono arrivati, ma nessuno sa cosa se n’è fatto. Qualunque sia la spiegazione e l’ipotesi di apertura della struttura, noi continueremo senza dubbio l’azione legale per tutelare i nostri lavoratori».

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