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SEMBRA giunta ad una soluzione la vertenza degli operai che lavorano nel cantiere del futuro Campus universitario, all’interno dell’ex struttura dell’ospedale civile in via Lanera.
In un incontro che si è svolto alla Regione mercoledì, sono stati infatti affrontati i problemi principali che hanno portato i lavoratori.
Lo stipendio di novemrbe che non era stato ancora versato, arriverà entro Natale.
Spiega Gianfranco De Palo (Feneal-Uil): «All’incontro erano presenti anche i rappresentanti del Consorzio Valori che riunisce le imprese, l’azienda che ha vinto la gara, l’Università, l’assessore Aldo Belinguer e il consigliere regionale Roberto Cifarelli.
Abbiamo chiarito subito le ragioni che ci avevano costretti a chiedere un incontro alla Regione anche perchè i lavori procedono a rilento.
I rappresentanti dell’Università hanno sottolineato la necessità di aumentare la forza lavoro nel cantiere che richiede almeno 60 persone, mentre attualmente ce ne sono 20.
In quanto agli stati di avanzamento, i pagamenti da parte dell’Università sono in regola. Diversa invece la situazione dell’impresa, la Gife di Potenza, che ha detto di avere problemi finanziari e di non riuscire a pagare né lavoratori né fornitori, in parte anche perchè i lavori sono stati assegnati al ribasso.
Servono però – aggiunge De Palo – garanzie per gli stipendi dei lavoratori, nonostante la buona volontà dell’azienda. Ogni 16 del mese vanno pagate le mensilità e se la Gife non ce la fa, allora deve essere il consorzio a farsene carico.
Quest’ultimo però, non accetta ma ha fatto da garante per il pagamento degli stipendi di novembre. Lo stato di agitazione continua, comunque, fino a che non verrà versato il mese di novembre.
Il Consorzio Valori intanto ha annunciato che stanno per arrivare altri operai di una ditta siciliana che affiancherà quelli già al lavoro. Alle nostre richieste sulle competenze di questi nuovi arrivi, purtroppo non ci sono state certezze. L’attenzione però – conclude De Palo – rimane alta. Pre quanto ci riguarda abbiamo chiesto con fermezza che i lavoratori siano lucani, per evitare che alla crisi occupazionale già in atto con effetti drammatici in Basilicata, si aggiungano altri elementi».

a.ciervo@luedi.it

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