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SCANZANO JONICO – Il personale del Comando Stazione Forestale di Scanzano, ha accertato la manomissione di un canale consortile realizzata mediante l’installazione di anelli in cemento e apporto di terreno vegetale, tali da produrre un notevole restringimento dello spazio di deflusso delle acque e grave pregiudizio per l’originaria funzionalità dell’opera idraulica.
I controlli eseguiti hanno permesso di accertare che i lavori in questione erano stati effettuati da un’impresa agricola, al fine di realizzare un passaggio sul canale per il transito dei mezzi all’interno del fondo agricolo e allo scopo di ampliare la superficie a disposizione dell’azienda, migliorandone la sua fruibilità.
Lo stesso canale, che è da considerarsi principale, poiché raccoglie parte delle acque del centro abitato per una notevole proporzione del territorio, in conseguenza delle alluvioni verificatesi nel dicembre 2013, è stato oggetto di un’ordinanza comunale che ne disponeva il ripristino.
«Tali condotte di danneggiamento delle opere di raccolta delle acque -si legge in una nota del Cfs- sono connotate da particolare gravità atteso che, nel caso si verifichi un’inondazione, sono severamente punite dal l’art. 427 del Codice penale, con la reclusione da tre a dieci anni». Gli accertamenti rientrano nel più vasto ambito dei controlli disposti dal Cfs di Matera, «al fine di prevenire e reprimere condotte che possano aggravare le conseguenze derivanti  da eventi meteorologici di eccezionale gravità, come verificatisi anche di recente».

a.corrado@luedi.it

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