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Resti di sepolture umane sono stati scoperti nella zona di Capo Suvero, venuti alla luce forse a causa di uno smottamento del terreno. Del ritrovamento, avvenuto all’inizio dell’estate, sono stati subito informati i carabinieri della locale stazione che hanno provveduto a recintare la zona dei ritrovamenti.
E’ stato poi l’archeologo Roberto Spadea, curatore del Museo Archeologico di Lamezia Terme ad interpellare la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria.
L’Ente – secondo quanto riferisce l’Associazione Hydria di Gizzeria – ha inviato sul posto una archeologa (della quale non si è potuto ancora rintracciare il nome, ndr) che ha effettuato alcuni rilevi, senza ancora datare i resti al carbonio 14 (per individuarne con precisione l’età e il periodo in vita) né dare avvio ad operazioni di scavo più approfondite. Da un primo esame, del quale però non è ancora arrivata una relazione scritta, sembra che i resti appartengano ad individui di epoca medievale. «Queste sepolture meritano attenzione» ha riferito Camillo Trapuzzano, legale rappresentante dell’Asociazione Hydria Onlus «mi auguro che presto la Soprintendenza possa effettuare un regolare scavo e salvaguardarle da eventuali atti vandalici per poi studiarle».

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