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Mancano i fondi per l’acquisto della carta ed il carcere di Rossano, dal 16 giugno prossimo «non sarà in grado di stampare alcun provvedimento e, di conseguenza, potranno essere trattate solo le pratiche la cui lavorazione può avvenire esclusivamente via mail». A scriverlo è il direttore dell’istituto, Giuseppe Carrà, all’Ufficio contabilità del Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria, dopo il diniego dello stesso ufficio ad un ulteriore acquisto di carta in assenza di fondi. Il direttore ha quindi scritto al Dipartimento, al Provveditore regionale, ai sindacati ed a tutti gli uffici del carcere, comunicando che la decisione «sarà tempestivamente comunicata a tutti gli uffici giudiziari locali, provinciali e regionali con richiesta di fare pervenire direttamente, tramite carabinieri o ufficiali giudiziari, tutti gli atti di cui si chiede la lavorazione e, soprattutto, l’esecuzione urgente (esempio scarcerazioni) che non potranno neppure essere ricevuti a mezzo fax».
«L’iniziativa della direzione della casa di reclusione di Rossano – affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Damiano Bellucci, segretario nazionale, che hanno ricevuto la comunicazione come gli altri sindacati – evidenzia ancora una volta le criticità come la mancanza di carburante, toner, ed altro materiale per il funzionamento degli uffici che, nei giorni scorsi, hanno rischiato di bloccare l’attività di altre strutture.
La gestione delle carceri è ormai diventata una vera e propria emergenza per sovraffollamento, carenza di personale, mezzi e risorse economiche. L’esempio di Rossano è emblematico: una pianta organica di sole 90 unità per la gestione di un istituto che ospita 370 detenuti, buona parte in regime di alta sicurezza e con una sezione detentiva destinata ai ristretti per terrorismo internazionale».

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