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CATANZARO – Un proscioglimento e nove rinvii a giudizio. È questa la decisione che il giudice del Tribunale di Catanzaro, Abigail Mellace, ha assunto nella giornata di oggi al termine dell’udienza preliminare per i dipendenti della comunità montana “Fossa del Lupo” finite al centro delle indagini della Procura. E se per un’indagata la vicenda si chiude nel corso dell’udienza preliminare per altri dieci persone il processo si aprirà il prossimo 15 ottobre. Saranno in aula a difendersi dalle accuse: Domenico Buttiglieri, 60 anni, di Palermiti; Elia Denarda (60), di Cenadi; Eugenia Fera (60), di Chiaravalle Centrale; Luciano Filod’oro (62), di San Vito sullo Ionio; Domenico Fiumara (54), di Argusto; Pietro Fruci (54), di Olivadi; Renato Vito Puntieri (60), di Olivadi; Salvatore Sergi (63), di Girifalco; Giuseppe Tropea (57), di Chiaravalle Centrale. Sarà in quella sede, infatti, che si inizierà a parlare delle accuse ricostruite dal sostituto procuratore Carlo Villani e che parlano di assenteismo sul posto di lavoro. Per tutti, le accuse sono di truffa e falso in concorso. Le indagini del pm e dei carabinieri della sezione di Pg inoltre avrebbero evidenziato il meccanismo utilizzato dai dipendenti. C’era chi provvedeva a registrare, mediante la vidimazione dei badge elettronici di presenza, l’ingresso o l’uscita degli altri colleghi, questi ultimi potevano dedicarsi al disbrigo di pratiche del tutto personali, senza mettere piede sul posto di lavoro anche per una mattinata intera. E il loro stratagemma avrebbe funzionato per almeno due anni, ovvero dal 2009 al 2010, data in cui i carabinieri della sezione di Pg avevano acceso i riflettori sui movimenti all’interno e all’esterno della Comunità montana “Fossa del lupo”, di Chiaravalle Centrale, piazzando le telecamere che avrebbero incastrato i dipendenti “assenteisti”.

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