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“E’ di questi giorni la notizia del film dedicato a Giovanni Passanante, che si è arrivati a presentare come “un eroe” e come “un idealista che non abbassa la testa”. La cosa mi sembra davvero grave, – scrive in una nota Alberto Casirati,
Presidente Istituto della Reale Casa di Savoia – perché Passanante attentò alla vita del Capo dello Stato italiano e non riuscì nel suo intento criminale solo per il coraggio e la prontezza dei presenti”

“Com’è possibile – prosegue Casirati – presentare in quel modo chi desidera uccidere un essere umano? Quale messaggio si vuole far passare? E’ stato giusto, per carità cristiana, agire affinché ai resti del criminale venisse data adeguata sepoltura. E le condizioni di reclusione del Passanante non furono certamente umane, anche se in linea con gli standard europei del tempo per un reato così grave. Ma è aberrante definire “idealista” o “eroe” un aspirante assassino. Nessun ideale giustifica un tentativo d’omicidio ed ogni idea che ammette l’omicidio è criminale”

Il Presidente dell’Istituto della Reale Casa di Savoia, conclude dicendo che “nell’Italia unita la pena di morte fu abolita per volontà del Re Umberto I. Lo stesso Re che chiese ed ottenne la grazia per il Passanante”.

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