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POTENZA – L’ex direttore generale di Arpab deve restituire alle casse dell’amministrazione 563 euro di rimborsi indebiti per benzina, «vitto e pernottamento».

E’ quanto sostengono i revisori dei conti dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente e soltanto ieri ha spinto il nuovo dg Edmondo Iannicelli ad avviare le pratiche di recupero della somma.

Nella relativa deliberazione Iannicelli spiega «che per approvare i bilanci degli anni pregressi è stato richiesto al collegio dei revisori nonché all’ufficio Ragioneria una verifica straordinaria circa la regolarità delle spese». Così sarebbero emersi «rimborsi spese da recuperare al dottor S.A.»

Che si tratti dell’ex dg si capisce dal seguito che riporta un verbale dei revisori datato 12 dicembre. Al suo interno si rileva che «l’importo delle somme da recuperare è riferito al rimborso spese carburante per 455,80 euro», e «per vitto e pernottamento 107,75 euro». Quindi si spiega che «non è stato possibile consultare talune documentazioni perché oggetto di furto con scasso come da denuncia».

Dei documenti misteriosamente spariti e della cassettiera “scassinata” negli uffici della direzione dell’Arpab Iannicelli si era già occupato non appena insediatosi. Il caso era rimbalzato anche sui giornali ed è emerso subito che tra questi c’erano proprio alcune richieste di rimborsi spese dell’ex dg. S’era detto richieste di rimborsi non liquidati. Ma evidentemente altre erano state accolte, e sono state segnalate dai revisori dei conti.

Iannicelli aveva contestato al suo predecessore anche di non avergli passato le consegne. Accusa a cui il diretto interessato ha risposto, tramite i suoi legali, di non aver mai ricevuto nessuna convocazione nella sede di via della Fisica a Potenza. Di qui una nuova convocazione, e una nuova risposta dei legali di Schiassi, per cui ormai è trascorso troppo tempo, e comunque il loro assistito ha già relazionato sulla situazione dell’Arpab alla Regione e all’organismo di valutazione.

E’ battaglia legale, insomma. A maggior ragione se si considera che gli avvocati dell’ex dg hanno anche affermato sui «furti anche con scasso» denunciati dal suo successore di aver appreso la notizia dalla stampa, riservandosi «in merito, trattandosi di documenti personali del dottor Schiassi (…) di valutare la possibilità di unirsi alla denuncia che pare essere già stata formulata al fine di tutelare i diritti e la privacy» del loro assistito.   

Ieri Iannicelli è tornato ad occuparsi anche di una delle ultime delibere approvate dal suo successore. In particolare quella sulla «cessazione» del contratto di fitto per la sede materana dell’Agenzia, che oggi è ospitata in un palazzo di proprietà della Fincast (gruppo Castellano, ndr).

Il nuovo direttore generale si è rivolto alla Regione chiedendo lumi sul da farsi «visto che tale cessazione decorre a far data dal 1 gennaio 2016 e che, nelle more di messa  a disposizione di nuova sede (benché vengano citate l’ex Genio civile e il “Palazzo intelligente” del Consorzio Asi di Macchia di Ferrandina non è dato comprendere sull’effettiva disponibilità degli stessi, il personale è trasferito presso “il centro Agrobios” di Metaponto». Peccato però che la legge istitutiva dell’Arpab preveda che la sede provinciale dell’ente debba trovarsi nel capoluogo. Tra qualche giorno, quindi, non si sa bene nemmeno dove i dipendenti dovranno timbrare il loro cartellino. Figurarsi come si potranno svolgere i monitoraggi ambientali che sono il compito delegato all’agenzia.

l.amato@luedi.it

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