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Reggio Calabria, 15 lug. (Adnkronos) – Si è concluso con un nulla di fatto sostanziale il confronto tra il magistrato antimafia Roberto Pennisi e il capo della squadra mobile di Torino Luigi Silipo, chiamati a testimoniare a Reggio Calabria nell’udienza preliminare che vede imputato l’ex viceprocuratore della direzione nazionale antimafia Alberto Cisterna. I due erano stati chiamati per un chiarimento ma le versioni non convergono. 
Silipo, al tempo in cui era in servizio a Reggio Calabria, aveva redatto un’informativa che conteneva notizie sui presunti rapporti poco chiari tra Cisterna e Luciano Lo Giudice (presunto esponente dell’omonima cosca di ‘ndrangheta nei confronti del quale è in corso un diverso processo). Il magistrato denunciò per diffamazione il funzionario di polizia perchè la relazione conteneva errori vistosi. Il procedimento venne archiviato ma la procura di Reggio Calabria ha poi proceduto per calunnia nei confronti di Alberto Cisterna. 
La difesa del magistrato ha depositato nei mesi scorsi una dichiarazione del magistrato Pennisi in cui raccontava di un incontro avuto con Silipo durante il quale quest’ultimo gli avrebbe confidato di essere stato indotto a comporre quella relazione contro Cisterna. Stamattina il gup di Reggio Calabria Cinzia Barillà ha sentito separatamente prima Silipo e poi Pennisi, infine ha disposto un confronto tra i due poichè le versioni non collimano. Al termine dell’udienza i dubbi non sono stati dissipati e la difesa di Alberto Cisterna ha chiesto che vengano sentiti i due uomini di scorta che accompagnavano Pennisi il giorno in cui è avvenuto l’incontro con il funzionario di polizia. Il giudice si è riservato alla prossima udienza del 30 settembre. 

REGGIO CALABRIA – Si è concluso con un nulla di fatto sostanziale il confronto tra il magistrato antimafia Roberto Pennisi e il capo della squadra mobile di Torino Luigi Silipo, chiamati a testimoniare a Reggio Calabria nell’udienza preliminare che vede imputato l’ex viceprocuratore della direzione nazionale antimafia Alberto Cisterna. I due erano stati chiamati per un chiarimento ma le versioni non convergono. 

 

Silipo, al tempo in cui era in servizio a Reggio Calabria, aveva redatto un’informativa che conteneva notizie sui presunti rapporti poco chiari tra Cisterna e Luciano Lo Giudice (presunto esponente dell’omonima cosca di ‘ndrangheta nei confronti del quale è in corso un diverso processo). Il magistrato denunciò per diffamazione il funzionario di polizia perchè la relazione conteneva, a dire di Cisterna, «errori vistosi». Il procedimento venne archiviato ma la procura di Reggio Calabria ha poi proceduto per calunnia nei confronti di Alberto Cisterna. La difesa del magistrato ha depositato nei mesi scorsi una dichiarazione del magistrato Pennisi in cui raccontava di un incontro avuto con Silipo durante il quale quest’ultimo gli avrebbe confidato di essere stato indotto a comporre quella relazione contro Cisterna. 

Stamattina il gup di Reggio Calabria Cinzia Barillà ha sentito separatamente prima Silipo e poi Pennisi, infine ha disposto un confronto tra i due poichè le versioni non collimano. Al termine dell’udienza i dubbi non sono stati dissipati e la difesa di Alberto Cisterna ha chiesto che vengano sentiti i due uomini di scorta che accompagnavano Pennisi il giorno in cui è avvenuto l’incontro con il funzionario di polizia. Il giudice si è riservato alla prossima udienza del 30 settembre. 

Cisterna, intanto, ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato.

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