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di LEO AMATO
POTENZA – La prossima settimana dovrebbe essere pronto l’avviso di conclusione delle indagini per l’omicidio di Elisa. Unico indagato Danilo Restivo. Un’aggressione a sfondo sessuale, come è emerso dalla perizia autoptica del professor Francesco Introna, e hanno confermato le relazioni acquisite durante l’incidente probatorio che si è concluso martedì sera.
Mercoledì inizierà il processo in Inghilterra per l’omicidio di Heater Barnett. I magistrati del Crown prosecution service hanno ottenuto un rinvio del momento in cui dovranno depositare gli elementi a sostegno dell’accusa. Si sono fatti spedire gli elaborati del Ris, dell’antropologa forense Cristina Cattaneo, e della paleontologa Eva Sacchi, che hanno permesso di ricostruire nel dettaglio la dinamica degli eventi accaduti nel sottotetto della chiesa della Trinità il 12 settembre del 1993.
La chiusura delle indagini sul caso Claps potrebbe dare forza a un teorema difficile da dimostrare, e incastrare un assassino che per tutti questi anni si è preso gioco degli investigatori. A quel punto, il corpo scoperto il 17 marzo scorso nel sottotetto della chiesa della Trinità potrebbe fare ritorno a casa sua. Il luogo scelto per i funerali sarebbe piazza Don Bosco, dove verrebbe celebrata una funzione all’aperto.
Tuttavia, la chiusura delle indagini sull’omicidio non comporterebbe la fine degli accertamenti sul giallo che ancora avvolge proprio il ritrovamento del cadavere, e le complicità nel suo occultamento. Dopo aver sentito nei giorni scorsi il successore di Don Mimì Sabia sul pulpito della chiesa della Santissima trinità, Don Guy Noel Okamba, gli investigatori stanno cercando di mettere assieme i tasselli di un puzzle dove alcuni uomini di chiesa pur sapendo hanno tenuto nascosta la presenza del corpo della ragazza. L’attenzione si è concentrata sulle pulizie effettuate nel tempio di via Pretoria all’indomani della morte di Don Mimì, a marzo del 2008, quando qualcuno è entrato nel sottotetto. Se si sia spinto fino al punto dov’era occultato il corpo di Elisa è difficile da dimostrare, ma è possibile che sia stato proprio allora che sono stati rimossi alcuni oggetti che ricoprivano il corpo della ragazza. Una macchia sul maglioncino di Elisa lascerebbe pensare che vi fosse poggiato un chiodo con qualcosa di pesante che lo schiacciava, ma di entrambi non c’è traccia tra i reperti prelevati dal sottotetto, e gli investigatori per andare sul sicuro hanno
portato via persino la polvere.
Per chiarire questo ed altri aspetti, come il perchè l’ammistratore vicario della chiesa, don Vagno Oliveira e Silva, abbia scoperto il corpo a gennaio del 2010 eppure abbia taciuto con le autorità (senza con questo rinviare ancora la celebrazione dei funerali, e pregiudicare il processo che sta per iniziare in Inghilterra), è probabile che i due pm Rosa Volpe e Gigi D’Alessio stralcino il filone d’indagine sul ritrovamento da quello sull’omicidio. In questi casi è possibile aprire un fascicolo contro ignoti, ma sul registro degli indagati sarebbero già apparsi i primi nomi. Don Vagno e le signore che effettuavano le pulizie nella chiesa della Trinità si sono contraddetti più volte in maniera insuperabile. Uno stralcio potrebbe essere anche il preludio all’archiviazione delle stesse accuse, ma con questo, senza una spiegazione di tante cose che ancora non tornano in questa storia, i sospetti continuerebbero a lambire chiunque sia passato nelle vicinanze del luogo più misterioso di tutta Potenza.

Leo Amato

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