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18.00 –  «Danilo ha assistitito in assoluto silenzio e rispetto. La prossima volta renderà una dichiarazione spontanea. Oggi non l’ha fatto perchè era tardi», dice ai giornalisti il suo legale Alfredo Bargi uscendo dall’aula del tribunale di Salerno. La requisitoria del pm Rosa Volpe è arrivata «fino alla perizia di Introna con un esame di tutte le circostanze di fatto. Non siamo stati colti di sorpresa, è andata secondo le aspettative», spiega. 

17.30 –  Quando è uscita dall’aula del tribunale in cui si è svolta l’udienza, mamma Filomena aveva gli occhi rossi. «Io non mollo, fino a quando avrò un filo di vità, io non mollerò mai». Oggi, ancora una volta, Filomena ha voluto sedersi accanto a colui che è considerato l’assassino di sua figlia. Non solo, ha ancora una volta visto le foto dei resti della sua Elisa, «sono vent’anni che assisto a queste cose, purtroppo posso dire di essere abituata. Il sangue bolle, credetemi, il sangue bolle – ha aggiunto – se Danilo fosse stato un uomo avrebbe parlato. Io non mollerò, ancora non mollo fin quando non scoprirò tutta la verità. Di sicuro quello che mi auguro è che Restivo marcisca nel carcere inglese». 

17.20 – E’ stata sospesa l’udienza del processo di appello sull’omicidio di Elisa Claps: a causa della lunga requisitoria del pm Rosa Volpe, i giudici hanno deciso di farla proseguire nel corso della prossima udienza, già fissata per il 9 aprile. Sono così slittate anche le dichiarazioni spontanee che Danilo Restivo voleva rendere in aula.

15.30 – «La foto della mia Elisa la guarda, la guarda sempre». A dirlo, in una pausa della lunga requisitoria del pm Rosa Volpe, Filomena Iemma, la mamma di Elisa Claps riferendosi a Danilo Restivo. Filomena si è detta «serena, tranquilla». Oggi, conferma, Restivo le ha rivolto lo sguardo. «Che cosa gli voglio dire? Di raccontare la verità».

13.00 Restivo ascolta la discussione del pm Rosa Volpe dalla cella dell’aula del tribunale, vestito con un abito scuro che i genitori gli hanno fatto arrivare in carcere. Non ha gradito che venisse evidenziato l’abbigliamento sportivo indossato alla scorsa udienza. «Erano le uniche cose che aveva», lo ha giustificato l’avvocato Alfredo Bargi

12.35 – La requisitoria del pm Rosa Volpe è molto dettagliata: il sostituto procuratore sta ricostruendo nei minimi particolari la lunga storia di Elisa, dal giorno della sua scomparsa fino a quello del ritrovamento, 16 anni dopo, nel sottotetto della chiesa della Trinità. Il pm sta delineando anche il carattere di Danilo Restivo, ricordando alcuni episodi: come quando, in un bar di Torino, offrì a delle ragazze la sua urina presentandola come birra. In aula saranno proiettate anche delle immagini: quelle del sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza, dove il corpo di Elisa fu ritrovato, nonchè immagini dei resti stessi della studentessa potentina. Secondo quanto riferito dai presenti, Restivo è particolarmente attento alla requisitoria del pm Volpe e in diversi momenti prende appunti. 

12.20 –  Durante l’udienza c’è stato un continuo scambio di sguardi oggi nell’aula della corte di assise di appello di Salerno tra Filomena Iemma, mamma di Elisa Claps, e Danilo Restivo, unico imputato per l’omicidio di Elisa. A riferirlo il fratello di Elisa, Gildo Claps. Come già fatto nel corso della scorsa udienza, mamma Filomena anche questa volta si è seduta accanto alla cella di Restivo. Ha esposto nuovamente la foto di Elisa, «ma questa volta più grande visto che Danilo nella scorsa udienza non l’ha neanche guardata».

11.20 – Giacca grigia, camicia bianca, appunti in mano: Danilo è nel tribunale di Salerno dove, dopo la requisitoria del pm Rosa Volpe, dovrebbe leggere alcune dichiarazioni, messe nero su bianco su un foglio di appunti. 

11.10 – Anche Gildo, fratello di Elisa, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai giornalisti assiepati all’ingresso dell’aula di tribunale dove si svolge il processo a Restivo. «Danilo ha avuto vent’anni per mostrarci rispetto e non l’ha mai fatto. Se rilascerà in aula dichiarazioni personali non ci interessano, parli piuttosto del processo».

11.00 – La mamma di Elisa Claps, Filomena Iemma, anche oggi – come acacduto nella prima udienza del processo – mostrerà a Danilo Restivo la foto di sua figlia. Restivo, unico imputato per l’omicidio della studentessa potentina, oggi nell’aula della Corte di assise di appello di Salerno, potrebbe rilasciare dichiarazioni spontanee. Dichiarazioni, secondo quanto anticipato dai suoi legali Alfredo Bargi e Marzia Scarpelli, che dovrebbero spiegare l’atteggiamento adottato da Restivo nel corso della prima udienza del processo di appello nel corso della quale l’imputato, nonostante le sollecitazioni della mamma di Elisa, non rivolse mai lo sguardo alla famiglia Claps.   «Non mi interessa quello che dirà in aula – ha detto Filomena, la mamma di Elisa, al suo arrivo in tribunale – so solo che anche oggi farò vedere a Danilo la foto di mia figlia». Secondo il legale Alfredo Bargi, l’atteggiamento di Restivo è stato dettato da «una forma di rispetto nei confronti dei Claps».   

10.20 -La seconda udienza del processo di appello non é ancora iniziata. Si attendono alcune dichiarazioni di Restivo, ma il ragazzo con ogni probabilità non parlerà a braccio e si affiderà a una paginetta scritta.

9.30 – Oggi niente transenne davanti l’aula dove si svolge il processo d’appello a Danilo Restivo; la prima udienza, invece, si era svolta tar misure di sicurezza molto forti. Polizia e carabinieri presidiano l’ingresso dal pubblico e dai giornalisti in divisa e in borghese. Nel palazzo di giustizia di Salerno c’è anche uno specialista artificiere

9.00 – Aspettano «con serenità» la requisitoria del procuratore generale, prevista questa mattina, alla ripresa del processo di appello per l’omicidio della studentessa, la famiglia di Elisa Claps e il loro legale, Giuliana Scarpetta. «Attendiamo le dichiarazione di Restivo, vogliamo sentirlo – dice ancora l’avvocato, prima che l’udienza abbia inizio – ovviamente ci interessano dichiarazioni attinenti al processo, non altro. Francamente dichiarazioni personali non ci interessano e non le vogliamo sentire». 

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