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Pubblico dalle grande occasioni al Teatro Stabile per la presentazione dell’ultimo libro dedicato alla vicenda Claps scritto dalla psicologa del locale Tribunale dei Minori, Assunta Basentini, e dall’avvocato Cristiana Coviello del Telefono donna che è parte civile nel processo. Ma un ruolo molto attivo, nella pubblicazione, pur non rivestendo il ruolo di autrice, l’ha rivestito anche Barbara Strappato, capo della Mobile potentina fino a due mesi fa e ritornata in città per partecipare alla presentazione condotta con adeguato stile e personalità coinvolgente dal caporedattore della Rai, Oreste Lo Pomo. E pur senza toni roboanti, non sono mancati nella serata forti sottolineature su quello che non ha funzionato nelle indagini che hanno tenuto nascosto il corpo di Elisa, per lunghi anni nel tristemente, ormai celebre sottotetto della Trinità. E proprio la Strappato ha così rievocato il nuovo corso delle indagini riprese dalla Polizia di Stato, e a cui è stato tributato il plauso della funzionaria non mancando poi di precisare: «Sono arrivata a Potenza nell’ottobre del 2007 e sono andata a riprendere quei faldoni. A mio avviso il primo depistaggio è stato quello di voler credere all’allontanamento volontario di Elisa avviando ricerche dappertutto. Bastava leggere i diari della ragazza per capire che mai si sarebbe allontanata da casa e che la soluzione del caso era a pochi metri di tutti». Tesi ribadita da Gemma Tuccillo, presidente del Tribunale dei minorenni a Potenza, e che grazie a questa pubblicazione ha scoperto la regione in cui adesso opera, non avendo vissuto quei tragici fatti. In sala era presente, in prima fila, Filomena Claps, che deve aver molto patito nell’ascoltare lo struggente monologo in cui Elisa si rivolge alla mamma, un passo recitato con intensa partecipazione dalla brava attrice Carlotta Vitale, accompagnata dal suono della chitarra di Renato Pezzano. E il moderatore della serata è anche riuscito a far salire sul palcoscenico, dopo breve insistenza, Gildo Claps, fratello della ragazza uccisa, che non ha mancato di puntualizzare alcuni aspetti della vicenda. A partire dal ringraziamento espresso ad Assunta Basentini per aver registrato con puntualità, fin dal 1993, la «grave pericolosità di Danilo Restivo», elemento questo – ha ribadito Gildo – trascurato dal magistrato competente dell’epoca, la dottoressa Genovese, «perché se nella vicenda di mia sorella hanno pesato alcune tragiche casualità ci sono state anche delle gravi incompetenze». Gildo ha anche ringraziato con molta partecipazione l’impegno di Barbara Strappato, per aver cambiato il corso delle indagini. «Ci furono scontri durissimi nella polizia – ha ribadito Gildo – a capo degli investigatori prima di Barbara era stata messa una persona indegna e non è un caso che la dottoressa Strappato appena arrivata a Potenza a noi familiari ha chiesto scusa per come si era comportata la polizia negli anni precedenti». E quindi il fratello della vittima ha ricordato i depistaggi, «alcuni ancora confusi, altri gravi. Nel libro Elisa sente molti rumori in quel sottotetto. Furono tanti. Il quadro non è ancora chiaro. Credo che nei prossimi giorni ci siano delle importanti novità». La presentazione ha registrato anche gli interventi, tutti molto positivi nei confronti del libro, da parte del maestro scientifico di Assunta Basentini, il professore Paolo Capri, il questore di Potenza, Romolo Panico, del sindaco Vito Santarsiero, del nostro direttore Paride Leporace e delle due autrici.

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