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COSENZA – Sono in corso dinanzi alla Corte d’Assise del Tribunale di Cosenza le arringhe degli avvocati difensori degli imputati per il caso Lanzino. In questo momento sta discutendo l’avvocato Enzo Belvedere, difensore del principale imputato, ossia Francesco Sansone. Il 50enne di Cerisano è infatti accusato di aver violentato e ucciso Roberta Lanzino, anche se i due pm titolari del procedimento lo scorso 16 aprile hanno chiesto la sua assoluzione.

L’avvocato Belvedere ha contestato le ipotesi accusatorie puntando il dito contro il collaboratore di giustizia Franco Pino, ex boss di Cosenza che chiamò in causa proprio Sansone in merito al barbaro delitto della studentessa di Rende: “E’ un farabutto – ha tuonato in aula l’avvocato – andrei sotto casa sua e lo prenderei a schiaffi per quello che ha detto”. Belvedere ha sostenuto che la prova dell’innocenza di Sansone non sta solo nella prova del dna ma anche nelle dichiarazioni rese dai testi, definiti tutti inaffidabili. Belvedere ha sostenuto l’innocenza di Franco Sansone in merito alla misteriosa scomparsa di Luigi Carbone, per la quale invece i pm hanno chiesto l’ergastolo per l’imputato insieme al padre Alfredo, ed ha affermato che nell’omicidio sarebbero coinvolte diverse altre persone.

L’arringa difensiva dell’avvocato Armando Veneto, inizialmente prevista per oggi, è stata spostata al prossimo 6 maggio. La sentenza, tempi tecnici permettendo, è prevista per quel giorno.

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