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C’E’ attesa per giovedì, il giorno che potrebbe rivelarsi decisivo per i destini di Reggio Calabria. Il Consiglio dei Ministri è convocato e potrebbe essere affrontata la discussione sull’ipotesi di scioglimento del Comune calabrese per infiltrazioni mafiose, dopo la relazione della commissione d’accesso. 

Il caso sta creando tensione a Roma. Il ministro dell’Interno lo ha ammesso ieri apertamente, parlando a Piacenza alla Festa del Diritto. Anna Maria Cancellieri ha riferito che è in corso un «esame approfondito e sofferto sulla vicenda del Comune di Reggio Calabria» e assicura che «la scelta che verrà presa sarà nella massima buona fede»: «farò quello che la coscienza mi dirà di fare» dice il titolare del Viminale.  «Sarà uno dei provvedimenti più difficili da adottare – ha aggiunto il ministro – nel contesto di una regione molto delicata, in un Comune capoluogo di provincia dove i cittadini si sono espressi, con un’amministrazione in carica da poco tempo. Certamente non sarà facile».

E sulla vicenda Reggio si è consumato anche uno scontro a distanza tra il segretario nazionale del Pd, Per Luigi Bersani, a Lamezia per la conferenza del suo partito sul Mezzogiorno, e il presidente della Regione ed ex sindaco reggino Giuseppe Scopelliti. 

Ad aprire le schermaglie era stato sabato Bersani parlando con i giornalisti. «La Calabria – aveva detto – non è fuori dall’Europa. Ed a proposito del Comune di Reggio Calabria mi aspetto che il Governo faccia quello che deve fare. In Calabria siamo di fronte a situazioni inaccettabili perchè la democrazia va messa su basi di legalità». L’argomento era stato ripreso ieri mattina da Bersani, negli stessi termini, nel suo intervento alla Conferenza.   Domenica sera, infine, la replica a Bersani del presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, per otto anni sindaco di Reggio. «E’ comprensibile – ha detto – la posizione di Bersani. Lui aspira a diventare il nuovo Presidente del Consiglio e senza scrupoli, come i suoi compagni di partito calabresi, è pronto a calpestare ed offendere la dignità della città di Reggio e dell’intera Calabria. Noi invece saremo sempre dall’altra parte a difendere la libertà della Calabria e dei calabresi».  

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