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«L’attività della politica ha soprattutto a che fare con questioni morali, ma, gli «attori» non la considerano nelle sue conseguenze morali e usano «numeri da gentiluomini» per apparire sempre sotto una luce morale uniforme. La finanza creativa del benessere virtuale della città, che cozzava contro la realtà del cosiddetto modello «Reggio», appare oggi inesorabilmente come movimento di astuzia e crudeltà che ignora tutte le remore morali, pensando solo all’ambizione personale. Le flebili giustificazioni del Governatore Scopelliti rispetto alle contestazioni, sono il frutto del sempre eterno equivoco e scambio grammaticale dello Scopellitismo che ritiene equivalenti il verbo essere e il verbo esistere». È quanto si legge in una nota dell’idv di Reggio Calabria. «Con il verbo essere infatti – continua la nota – possono dire che 170 milioni di euro sono molti e con il verbo esistere posso dire invece che esistono 170 milioni di euro. Apparentemente, i due verbi sono simili ma significano due cose del tutto diverse. Tutti i nodi vengono al pettine e ormai la questione è giunta al capolinea. Il governatore dovrebbe assumersi le responsabilità politiche che derivano da questo tipo di gestione sostituendo immediatamente tutti i dirigenti coinvolti in questa gestione che lui ha promosso a livello regionale e spiegare che non ha statura napoleonica, su quella fisica concordiamo».

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