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CATANZARO – Gli assessori regionali Francesco Pugliano, Pino Gentile e Piero Aiello sono stati interrogati stamane dal sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro Gerardo Dominijanni nell’ambito dell’inchiesta sulla nomina di Alessandra Sarlo a dirigente generale del Dipartimento controlli della Regione.   Nell’inchiesta sono indagati per abuso d’ufficio tutti i componenti della giunta regionale che erano presenti al momento dell’approvazione della delibera di nomina.  

Il primo ad essere sentito è stato l’assessore Pugliano, accompagnato dal suo difensore, l’avvocato Francesco Laratta. Al termine dell’interrogatorio il legale ha affermato che «l’interrogatorio si è svolto in un clima di cordialità. L’assessore Pugliano ha risposto alle domande ed ha chiarito la vicenda». Subito dopo è stato sentito l’assessore Pino Gentile, difeso dagli avvocati Guido Siciliano e Andrea Gentile. «L’assessore Gentile – hanno detto i due legali – ha risposto alle domande ed ha chiarito la sua posizione». È stata la volta poi dell’assessore Piero Aiello, accompagnato dagli avvocati Enzo Ioppoli e Andrea Gentile. Al termine dell’interrogatorio i difensori di Aiello hanno affermato che “abbiamo risposto alle domande che ci sono state poste. Siamo fiduciosi nell’operato della magistratura».   

L’inchiesta avviata dalla Procura ruota intorno alla nomina di Alessandra Sarlo, avvenuta nell’agosto 2011 dopo che un avviso interno non aveva portato all’individuazione di un candidato che avesse i requisiti per l’incarico nella nuova struttura Controlli. La stessa Sarlo, nel 2010, è stata, per un breve periodo, commissario dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia.   La dirigente regionale è la moglie del giudice Vincenzo Giglio, arrestato nel novembre 2011 nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Milano sulle attività in Lombardia della cosca Lampada della ‘ndrangheta. Al momento della nomina si trovava sotto inchiesta anche lei, proprio per l’incarico che le era stato conferito all’Asp di Vibo.

 

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