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«Esprimo profondo cordoglio per la morte della giovane Gessica avvenuta all’ospedale San Giovanni di Dio di Crotone, e piena solidarietà e vicinanza alla famiglia per il grave lutto che l’ha colpita. È giusto che si faccia presto chiarezza sull’intera vicenda, e accertate le responsabilità, se c’è qualcuno che ha sbagliato paghi. Ma voglio ricordare che l’ospedale di Crotone è popolato da professionisti seri e da una classe medica di grande qualità che troppo spesso si sobbarca anche della responsabilità di sopperire alla grave carenza di personale che in questo momento il nosocomio soffre». Lo afferma in una nota la vice presidente della Giunta regionale, Antonella Stasi. «C’è una forte preoccupazione – aggiunge – per le sorti della sanità del Mezzogiorno e la stretta sulla sanità che tocca il paese intero, rischia di avere maggiori ripercussioni proprio in Calabria costretta a dover riorganizzare totalmente il proprio sistema sanitario, pur nelle incongruenze e nelle ristrettezze della norma nazionale che prevede il blocco del turn over nelle regioni in piano di rientro, senza peraltro concedere delle deroghe per casi particolari. Senza un adeguato intervento nazionale per «sostenere» la riorganizzazione, senza la possibilità di integrare il sistema delle professionalità necessarie, le misure, anche le più rigorose, rischiano di essere inutili. Assumere nuovo personale medico ed infermieristico e stabilizzare i precari in quelle strutture sanitarie più sottodimensionate, dove è emersa una chiara necessità di non poter garantire un livello adeguato di assistenza è una delle tappe necessarie di quel percorso che deve condurre verso l’efficienza del sistema sanitario regionale. Sarà la stesura del nuovo Patto per la Salute – conclude la Stasi – l’occasione idonea come Regione Calabria, per sollecitare e sostenere la modifica di questa norma assurda . L’auspicio è che la morte di Gessica Rita Spina resti un caso unico ed isolato, e le indagini condotte possano rassicurare la famiglia e l’intera popolazione crotonese che nulla è stato trascurato per poterle salvare la vita».

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