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ROMA – Le notizie relative ad un prossimo periodo di cassa integrazione per i lavoratori dell’Amaro Lucano hanno destato le attenzioni dell’onorevole Giovanni Burtone (Pd), non nuovo ad attività parlamentari riguardanti il territorio di Pisticci. Burtone ha presentato una interrogazione a risposta in Commissione ai Ministri dello Sviluppo Economico e del Lavoro per conoscere in maniera più dettagliata gli aspetti specifici che riguardano l’azienda proprio in relazione alle sue esigenze sul fronte occupazionale. In premessa, Burtone fa notare che «L’Amaro Lucano è uno dei brand più noti del made in Italy anche all’estero e rappresenta una delle eccellenze della Basilicata; sarebbe previsto a breve da parte dell’azienda il ricorso ad un periodo di cassa integrazione ordinaria di 13 settimane rinnovabili; non si tratta di una buona notizia per i lavoratori dello stabilimento che avevano già fatto ricorso in precedenza allo strumento del contratto di solidarietà per affrontare una fase di congiuntura non facile; tale ricorso però era durato dall’aprile 2012 al marzo 2013 e da ottobre fino a dicembre 2013, quando l’azienda vi aveva rinunciato,  e pertanto vi era fiducia sul superamento delle difficoltà; l’annuncio di ricorso alla cigo ha quindi sorpreso i lavoratori ed anche le organizzazioni sindacali; occorre non lasciare sola una impresa storica patrimonio della imprenditoria nazionale» E’ sulla scorta di questi presupposti che Burtone chiede «Di conoscere se e quali iniziative il governo intenda attivare per conoscere dall’Amaro Lucano il proprio piano industriale per il futuro ed evitare che una fase congiunturale di crisi possa compromettere la realtà produttiva dello stabilimento di Pisticci e se, nell’ambito più generale delle politiche industriali che l’esecutivo intende porre in essere,  vi siano gli strumenti per evitare il ricorso agli ammortizzatori sociali e supportare un brand strategico nel panorama produttivo italiano.

«La riduzione produttiva che si registra nello stabilimento di Pisticci dell’Amaro Lucano non può che preoccuparci principalmente per due ordini di motivo: i livelli occupazionali che insieme al mantenimento del salario pieno di questi tempi sono un problema sempre più drammatico; il futuro di un marchio da sempre considerato simbolo non solo delle produzioni della Basilicata quanto piuttosto del made in Italy». E’ quanto sostiene  Rossana Florio, Centro Democratico, consigliere comunale di Pisticci. Nel ricordare che solo una decina di giorni fa il Presidente Pittella in occasione dei 120 anni del marchio “Amaro Lucano”, nella lettera di felicitazioni rivolta al presidente del Cda dell’azienda lucana, Pasquale Vena, ha sottolineato «Il grande valore aggiunto – rappresentato dall’azienda pisticcese, Florio evidenzia che  – la crisi dei consumi ed in primo luogo degli alcolici è sicuramente la causa principale che ha determinato la scelta di ridurre la produzione. E’ necessario però che l’attenzione mostrata dal Presidente Pittella si traduca in un impegno ad accompagnare l’impresa per individuare ogni strumento utile a garantire serenità agli attuali dipendenti e nell’attività produttiva a breve e medio termine. Quello che è il brand lucano più affermato nel mondo – continua Florio – richiede uno sforzo adeguato che va oltre il puro riconoscimento dall’immagine della donna in costume tradizionale all’efficace rapporto azienda-territorio. Un’idea in proposito: l’azienda Vena sta lavorando ad una campagna pubblicitaria per i 120 anni del prodotto. La Regione può affiancarla in una campagna di promozione del proprio territorio e delle proprie risorse per accrescere i benefici diretti ed indiretti di ricaduta del brand».

provinciamt@luedi.it

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