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POTENZA – E’ tornato libero in tutto e per tutto dopo quasi 15 mesi il consigliere regionale di Forza Italia Paolo Castelluccio.

L’imprenditore di Policoro è l’unico degli indagati nell’inchiesta-scandalo sui rimborsi pazzi del parlamentino di via Verrastro colpito dall’ordinanza di misure cautelari personali spiccata ad aprile dell’anno scorso, che è stato rieletto alle consultazioni di novembre.

Per questo soltanto nei suoi confronti i magistrati del Tribunale di Potenza prima e della Corte di cassazione avevano ravvisato il rischio di «recidivanza», azzerato per tutti gli altri che non si sono nemmeno ricandidati. 

A dare la notizia della decisione del gip Luigi Spina è stato lo stesso Castelluccio esprimendo «grande soddisfazione» anche per il lavoro svolto dai suoi legali: Donatello Cimadomo e Vincenzo Celano.

«Mesi di sofferenza morale – ha affermato Paolo Castelluccio – inflitti nei confronti miei, della mia famiglia, del partito e dei tanti sostenitori che ancora una volta con il loro consenso hanno voluto assegnarmi un ruolo istituzionale eleggendomi a Consigliere regionale, sono finalmente giunti a termine. Da uomo garantista – prosegue il Consigliere di Forza Italia – ho sempre avuto e ho fiducia nei Giudici e nel loro lavoro. Oggi, ancora più di ieri, ritengo che l’operato della Magistratura porterà alla verità e dimostrerò, spero al più presto, la mia totale estraneità ai fatti contestati».

Castelluccio era stato sottoposto prima al divieto di dimora nel capoluogo, poi a un più blando obbligo di firma, che ha fatto venire meno la sospensione disposta dalla legge Severino per di chi ricopre una carica elettiva ma a causa di un provvedimento giudiziario non può esercitare in concreto il suo mandato.

A maggio in 29 sono stati rinviati a giudizio dal gup Tiziana Petrocelli nell’ambito della stessa inchiesta sulla gestione delle spese di segreteria e rappresentanza dei membri del parlamentino di via Verrastro, inclusi l’attuale governatore Marcello Pittella, il sottosegretario alla Salute Vito De Filippo, entrambi dem, e i consiglieri in carica: Franco Mollica (Udc), Michele Napoli (FI) e Nicola Benedetto (Cd). Più il candidato alla segreteria regionale Pd Luca Braia. Mentre l’ex assessore Attilio Martorano è stato condannato col rito abbreviato a un anno e sei mesi.

A ottobre invece 9, tra cui l’ex assessore e attuale presidente dei Acquedotto lucano Rosa Gentile, dovranno comparire davanti al gup Amerigo Palma nel filone concentrato sulla gestione delle spese dei gruppi consiliari.

In totale i rimborsi illeciti elargiti tra il 2010 e il 2011 supererebbero i 300mila euro. Al solo Castelluccio ne sono stati contestati 13mila inclusa la riparazione dell’auto di un’amica, un soggiorno romano con un accompagnatrice non autorizzata, e spese per rifornimenti di benzina eccessive, ingiustificate o addirittura doppie, portate a rimborso sia come «rappresentanza» che come «attività politica» collegata al gruppo ex Pdl. 

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