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La Forestale scopre le pigne rubate

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CASTROVILLARI – Sembra una stranezza, ma è una realtà concreta la lotta del corpo forestale dello Stato contro i furti di pigne all’interno del Parco nazionale del Pollino. È infatti fiorente, in questo periodo, il mercato nero degli strobili di pini che vengono utilizzati per ricavarne carbone e pinoli da cucina. Nei giorni scorsi il personale del corpo forestale dello Stato di Castrovillari, Morano e Civita ha sorpreso cinque persone mentre stavano rubando pigne da alcune piante di pino. Tale attività, come è emerso dalle verifiche era praticata senza le dovute autorizzazioni. Gli uomini della forestale hanno intensificato in questi giorni i controlli nelle zone potenzialmente più a rischio per tale tipo di reato e in prossimità delle aree in cui vi è una forte presenza di pino domestico.

Due gli interventi che hanno portato all’individuazione dei trasgressori. Il primo a Morano Calabro in località “Mazzicanino”, all’interno del Parco nazionale del Pollino dove sono stati fermati i primi due uomini intenti a trafugare le pigne, pronte per essere caricate a bordo di un’auto. Inutile la fuga a piedi dei due una volta accortisi della presenza della forestale. Sono stati infatti rintracciati e fermati nelle vicinanze del centro abitato. Il secondo intervento è stato eseguito in località “Conca del Re” di Castrovillari, dove altre tre persone sono state colte in flagranza di reato mentre raccoglievano gli strobili in una proprietà privata su alcune piante. Per entrambi i casi gli agenti della forestale hanno proceduto al sequestro del materiale trafugato sistemato in alcuni sacchi, per oltre 10 quintali, degli automezzi carichi di pigne, oltre ad alcune aste uncinate e ramponi, mezzi utilizzati per arrampicarsi sugli alberi e prelevare i frutti delle conifere. Il fenomeno dei furti di pigne – fa sapere la forestale – alimenta un vero e proprio mercato nero, gli strobili vengono usati per la realizzazione di carbone, e i pinoli venduti per il mercato dolciario. Ma questa attività rappresenta anche un serio deturpamento del territorio. Infatti, spesso accade che i frutti vengano raccolti direttamente dagli alberi, con l’effetto di ridurne la naturale propagazione. Per i cinque soggetti fermati, tutti provenienti dalla provincia di Salerno, è scattata quindi, la denuncia a piede libero per furto aggravato.

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